7:00 e suona il cellulare.
Agiti convulsamente la mano destra da steso e con gli occhi rigorosamente chiusi cercando sullo scaffale sopra la tua testa il diabolico marchigegno svedese. Lo prendi, ma non hai forza nelle falangi proprio come non l'avrai per altre tre ore, così ti cade tra le coperte. Lo cerchi convulsamente, sempre senza aprire gli occhi, ed a tentoni lo trovi. Premi a casaccio ottocento tasti dei novecento che compongono la tastiera (tra gli insulti di tua sorella svegliata dall'agghiacciante suoneria) cercando di beccare quello che mette la sveglia tra dieci minuti. Ma becchi senza saperlo quello che la spegne per sempre.
Una volta era più facile, avevamo radiosveglie grosse come un tumore ai polmoni in fase terminale e con un solo unico grosso e fottuto tastone "snooze" da prendere a martellate, ma oggi no, oggi siamo tecnologici, e la sveglia sta dentro il Nokia da cinquemila euro coi tasti grandi quanto una fibra di amianto micronica che se inalata porta a tumori ai polmoni che poi diventeranno grandi ed in fase terminale.
Passa un'eternità e la voce di tua madre ti sveglia dall'oltretomba nel quale sei piombato. Probabilmente è una dolce donna dalla dolce voce (non riesci a ricordarlo, al momento), ma in quell'istante sembra Linda Blair in "L'esorcista".
Adesso sono le 7:46 ed è tardi, sei costretto ad alzarti senza indugio.
Una scoreggia di quelle bellissime che puoi fare solo al mattino ti dà un piccolo incoraggiamento. Cazzo rompi ancora le balle per alzarti, che hai pure fatto lo scoreggione mattutino che ti libera in un sol colpo di metà del mal di vivere che ti senti dentro?! In piedi!
Ti tiri fuori dal piumone regalatoti dalla tua ragazza che sa di coccole e dolcezza e ti ritrovi scaraventato brutalmente in un ambiente lugubre e mal illuminato (la tua mansarda), vestito solo di boxer troppo corti e di una canotta, quando la temperatura casalinga è di quattordici fottutissimi gradi centigradi, perché per Linda Blair "non accendere il riscaldamento" non vuol dire mettere il termostato a diciotto, no, vuol dire metterlo a nove, così attacca solo se in casa entra Sub-Zero e si mette a scoreggiare.
Ti infili i pantaloni di acetato foderati, una qualunque felpa, i calzini in kevlar termico e le ciabatte, e cominci a maledire tutto, dalla tua vita, all'inverno, al dannato sistema capitalistico che ti costringe ad avere un lavoro che ti costringe a non dormire fino alle undici che ti costringe a maledire tutto.
Ti rechi al piano inferiore noncurante di rischiare più volte i crociati sulla scala di legno ripida come quella per l'Inferno (è la stessa scala) e raggiungi la cucina.
Cerchi di accendere il gas, ma il condensatore del piezoelettrico non funziona, allora provi con l'accendino, ma non si accende, riprovi e non si accende, riprovi e ce la fai, ma il sicurgas è rotto ed il fornello si spegne, allora riprovi con l'accendino e non si accende, riprovi e ce la fai, ma si spegne ancora, allora speri di morire, ma non muori, allora riprovi e si accende, dai due cazzotti alla rotella del gas e finalmente hai un fuoco stabile. Metti nel pentolino* un millilitro di latte HUT (che di latte non ha più nemmeno il colore, da quanto l'hanno sterilizzato) e sei galloni di caffé d'orzo, perché Linda alla mattina il caffé vero non lo prepara, non hai ancora capito perché dopo tutti questi anni.
*come si chiama in realtà?
Mentre la micidiale mistura si scalda, passi in bagno, ed appena vedi la tazza capisci che l'ultima cosa ti vuoi a questo mondo è che le tue chiappette tiepide entrino a contatto con quella cazzo di tavoletta gelata come l'amante di un necrofilo. Stringi i denti e fai quello che devi fare, torni in cucina e ritiri dal fuoco la broda surriscaldata a seicento gradi Kelvin, non la zuccheri perché ti farebbe vomitare, ci inzuppi controvoglia e poco due biscotti del discount che finisci di sciogliere in bocca, arandoti il palato per il resto della giornata.
Mentre mangi, la Blair deve assolutamente farti delle domande del tipo "Che hai fatto ieri sera?", "Come sta Laura?", "Qual'è l'integrale generale di sin(x+1)*e[exp](x)*ln(x-1)?". Te le potrebbe fare oggi pomeriggio, ma preferisce fartele ora per vedere se la ami abbastanza come madre, visto che nel tuo codice d'onore c'è l'uccisione di chiunque ti rivolga la parola prima delle nove. Rispondi a tutto con "Sciuì"* e torni in camera.
*"sì" assonnato, NdT
Infili i jeans che saranno sempre fottutamente troppo leggeri per il freddo dannato che farà fuori, tumuli i piedi dentro le Lumberjack, abbottoni per pura fortuna la camicia, ci metti sopra il maglioncino e torni in bagno.
Non appena il rubinetto del lavabo si apre, capisci di esserti sbagliato circa la tavoletta del cesso, perché l'ultima fottuttissima cosa del mondo che tu vorresti è in realtà bagnare la tua faccia con quell'acqua che sgorga direttamente da una montagna in culo al mondo cane con sopra Messner che fa il cazzone. Ma fai quello che devi fare e passi in soggiorno.
Recuperi cellulare, portafogli e mazzone chiavi in stile "San Pietro", prima di uscire ti dai uno sguardo allo specchio, visto che nel frattempo hai recuperato l'uso della vista. Così, rabbrividendo, vedi che hai una testa impresentabile, perché i tuoi capelli sono scapigliati ed unti. Avresti dovuto lavarli la sera prima, ma non ne avevi voglia, cazzone, ed hai rimandato al mattino successivo.
Ti presenti di fronte alla doccia e capisci che davvero, stavolta ne sei certo, l'ultima cosa dello stramaledetto mondo che tu vuoi fare è infilare la tua testa sotto un getto d'acqua. "Fai quello che devi fare".
Alla fine ce l'hai fatta, sei fuori; la Punto ti attende con la sua promessa di angherie quotidiane.
Giri attorno al cofano per aprire manualmente la portiera passeggero, perché la tua ha la chiave spezzata dentro e l'apertura elettronica ha smesso di funzionare dopo un mese dall'acquisto. Torni dal tuo lato ed apri la portiera ammaccata che non farai mai riparare, ti siedi e maledici qualunque familiare che abbia lasciato il sedile e gli specchietti regolati come cazzo faceva comodo a lui, nonché il freno a mano tirato come il collo di un adolescente gay in Iran.
L'interno della Punto è pervaso da mesi in maniera irrimediabile da un tanfo di qualità ed origini sconosciute, che è impossibile mandare via senza farla lavare a pagamento, e che quindi ci rimarrà in eterno.
Giri la chiave ed alla prima si spegne. Riprovi e parte. Passi a metano e si spegne. Mandi affanculo qualcosa e riparti a benzina, salvo passare a metano ad auto lanciata.
Sistemi per la prima volta di una lunga serie il parasole rotto che non sta apposto e che hai riparato alla buona e che non farai mai riparare davvero, e vedi sul cruscotto il burro di cacao, e capisci che sì, cazzo, sì, la cosa che tu più desideri al mondo è metterlo sulle tue labbra aride e arrossate, spalmarcelo all'infinito, oh dolce bacio del burro di cacao morbido e caldo, non vuoi altro che pomicarti quel burro di cacao fino in fondo, gli faresti un pompino, a quel burro di cacao. Ma è finito, e vorresti morire. Ma non muori, e il volante è congelato e ti congela le mani, e il riscaldamento non c'è perché il motore si scalda dopo venti minuti, e la musica fa schifo perché hai dimenticato la penna USB in camera, e dio ti guarda del cielo e se la ride, pensando "Adesso chi è il porco ed il maiale, coglione?"
Dopo aver maledetto causa guida almeno tre vecchietti che non si capisce dove cazzo debbano andare alle otto di mattina, due donne e sette scooter, arrivi al parcheggio, ma non c'è posto perché è tardi, e giri per trovarlo, e quando lo trovi la Punto non ci sta perché una gran puttana ha parcheggiato il SUV di quel rotto in culo cornuto di suo marito sopra le tue strisce, allora ti guardi attorno per vedere se c'è qualcuno, e qualcuno c'è, e allora vaffanculo devi pure soprassedere dall'eccitante idea di farle la fiancata con la chiave a quella mignotta.
Alla fine parcheggi, ma mentre tocchi i freni per l'ultima volta senti quel terrificante rumore, quello sferragliare di acciaio contro ferro, e capisci che si, cazzo, sì, sono finite la pastiglie dei freni, e allora vaffanculissimo, l'ultima volta che le hai cambiate hai sperato che durassero in eterno, e invece le pasticche dei freni dei tuoi grandissimi coglioni sono finite un'altra volta, affanculo all'entropia di merda, e tocca cambiarle, e non è per gli ottanta euro che ti inculeranno per due dischetti di metallo, no, è per la grandissima rottura di cazzo di lasciare il tuo aborto di auto per una mattinata, una intera fottuta mattinata in cui sarai inchiodato, handicappato, fermo, costretto a farti scarrozzare al lavoro ed a casa da familiari e colleghi e stare ai loro fottutissimissimi orari precisi che ti costringeranno ad essere puntuale, tanto che l'ipotesi di rottamare l'intera Punto e farsi un'auto nuova è preferibile, pur di non dover cambiar le dannate pasticche dei freni di 'sta cazzo di minchia!
(è per gli ottanta euro)
Scendi dalla Punto ed il paesaggio attorno a te è surreale, è un Tartaro da mitologia greca. Non è Gennaio come dice il calendario, col cazzo, è due Novembri assieme. Ovunque morte e desolazione, cielo grigio, aria piovigginosa. Vivere in uno scenario postatomico a là Fallout diventa un'ipotesi allettante.
Prendi la scala mobile e non va, e vorresti morire e/o licenziarti per tornare a letto. Prendi la scala fissa e va, ma in cima ti attende un gruppo di ragazzetti emo che sta ciarlando e scartando merendine: il suono del cellophane accartocciato, a quest'ora, è come una sega a nastro sdentata che ti trapassa il cervello da un orecchio all'altro.
Arrivi ai giardini e devi attraversare gli alberi spogli con la neve che si scioglie e gocciola giù. Ti affidi alla sorte e ti butti, ed a metà percorso un goccia grande come uno spruzzo coitale di Rocco Siffredi e gelata come il culo di un pinguino senzatetto si infila con balistica precisione tra il tuo parka ed il tuo collo, paralizzandoti la spina dorsale in via permanente.
Sono le 8:21 ed il ritardo è pazzesco. Solo la temperatura di meno trenta Fahrenheit che trapassa i tuoi guanti di cotone di merda del discount come se fossero guanti di cotone di merda del discount ti tiene sveglio fino all'ascensore, e appena la porta della cabina si chiude ti getti accasciato contro la parete come se fossi appena sfuggito per un pelo agli zombie in un film di Romero. La porta si apre, strisci il badge, sali un rampa di scale, apri la porta dell'ufficio, buongiorno Mario.
Sei al lavoro, sei salvo. Fino a domattina.
che bel risveglio dopo che quella vecchiaccia di merda della befana si è portata via le feste.
RispondiEliminaDomanda, Archi: sei venuto sul blog, o sei entrato dal Reader? Ché temo di avere problemi coi feed.
RispondiEliminaIo arrivo da Reader: non problem con i feed.
RispondiEliminaMa, Sciuscia, mi metti angoscia, con questa descrizione.
Io credo in una sola religione che si chiama CALMA & LENTEZZA: il primo comma proibisce l'uso della sveglia e si affida al caso ed alla luce (più spesso ai gatti miagolanti, affamati); una colazione sacra dai tempi variabili; orario lavorativo elastico; soli pensieri positivi e poche parole (obbligo di ascolto del radio-notiziario, però!).
Un risveglio piuttosto zen, direi che, nei giorni di convivenza, diventa anche tantrico.
:-P
Purtroppo quei fissati dei miei capi continuano a pretendere che io arrivi in ufficio sempre alla stessa ora.
RispondiEliminaSembra che tu mi abbia spiato dalla finestra della mia mansarda (difficile ti sia arrampicato fino a li)e seguito la mia punto color "oddio ma che colore è?". Comunque ti sei dimenticato l'odio profondo per chi ti ruba l'ascensore otto secondi netti prima del tuo arrivo e che ti guarda divertito mentre la porta automatica sta per chiudersi. Figli di...
RispondiEliminaaccidenti la prima parte descrive praticamente quello che ho fatto sta mattina... tranne linda blair... vogliamo parlare di quante volte uno di alza quando suona la sveglia e spinto da una forza sovraumana ritorna sotto le coperte?!? Il resto no perché sono ancora in ferie, ma dopo questa descrizione credo proprio che lunedì non vedrò l'ora di arrivare a lavorare.
RispondiEliminaAh dimenticavo per fortuna io ho ancora una di quelle vecchie sveglie, quindi quando suono a volte parte il gancio destro per spegnerla.
Saluti
Ma perchè voi uomini appena svegli scorreggiate??????????? E' incredibile....devo capire cosa avviene nel vostro organismo durante la notte!!!!
RispondiEliminaComunque...fantastico inizio di giornata, pensa che è giovedì dai....
E' incredibile quello che accade alla mattina nella vita di ognuno di noi... hai fatto bene a farci un post!
RispondiEliminaGrazie mille per il commento, CIAO!!! :-D
Reader, infatti mi ero persa l'altro post. In compenso tra i feed ho tre post dal titolo "Prova per vedere se funzionano quei cazzo di feed". LOL.
RispondiEliminaAnche io odio l'acqua la mattina, niente di peggio. E uscire dal piumone è una tortura, è vero. C'è stato un periodo in cui avevo deciso di comprarmi quella macchinetta che ti fa trovare il caffé pronto all'ora che vuoi tu e di metterla sul comodino. Caffé caldo appena sveglia.
@Dany
RispondiEliminaNon so perché accada, so solo che è bello.
@Giulia
Cazzo che ficata.
Eh ma che giornata di merda!
RispondiEliminaE comunque le radiosveglie con lo Snooze le fanno ancora.
Io ne ho una e me la tengo strettissima.
Facci un pensierino, potrebbe aiutarti.
Quante similitudini col mio risveglio. I guanti di cotone sono troppo un'invenzione di merda. A che cazzo servono dei guanti di cotone???? Devi metterli quando fa caldo!?!? Ma porcatroia.
RispondiEliminaLa citazione di Sub-Zero mi ha fatto schiattare dalle risate ahahahahah
RispondiEliminaNon ci posso credere che è dovuta arrivare una femmina al tredicesimo commento, per lodare la migliore idea di tutto il post!
RispondiEliminaSiete proprio checche.
in effetti l'umbria non è granchè godevole d'inverno.
RispondiEliminaa pensarci bene, non lo è neanche d'estate.
a pensarci bene, non lo è mai.
Sei matto?! L'Umbria è meglio della Toscana.
RispondiEliminaSolo che, se sto in Toscana, vuol dire che sto in vacanza, e mi sveglio accanto alla mia ragazza. Ecco perchè sembra meglio: la mia ragazza è meglio del mio cane Gaspare, come compagna di letto. Almeno finché non mi converto alla zoofilia.
non so' una cippa di feed e di reader...però so che è scomparso il mio post di questa mattina....:(
RispondiEliminarisveglio alquanto fantozziano. Mi sono divertita.
RispondiEliminaSono dell'idea che le donne scoreggiano più degli uomini
Giuro, questa è geniale.
RispondiEliminaXD
Dove le inventi le metafore tipo quella del pinguino senzatetto? XDD
Le pesco dalla mia scatola delle metafore, Laura.
RispondiEliminaPer un attimo ho creduto che tu mi avessi fregato la macchina... poi mi son ricordato che la mia, di Punto, è deceduta qualche tampo fa... L'hai forse riesumata con un rito satanico?
RispondiEliminaNo, anche se in compenso, in otto anni di onorata carriera, avrei potuto alimentarla a bestemmie.
RispondiEliminaNel tuo tragico risveglio non hai la tragica esperienza dei tragici mezzi pubblici della Capitale. Comunque anche il tuo risveglio è piuttosto tragico.
RispondiEliminaTragicamente
giuda
Ma tanto lo sanno tutti che a Roma fino alle dieci non fate un cazzo nessuno XD .
RispondiEliminaE poi ci sono certe mattine in cui si è congelato anche il vetro della macchian; e allora tu sei lì, con acqua e i tergicristalli accesi a tentare di sciogliere il ghiaccio, congelandoti le mani mentre pensi di essere in Siberia.
RispondiEliminaps: per fortuna io lavoro di pomeriggio (!) ;)
[ah, quindi il mio commento conferma che "a Roma fino alle dieci non facciamo un cazzo nessuno" (cit.)]
RispondiEliminaMolla tutto e vai a vivere a Bora Bora ;-)
RispondiEliminaAzz, c'è stata una fuga di notizie. Eppure mi avevano assicurato che c'era il segreto di Stato...
RispondiEliminatragicamente tutto vero, compresa la puzza che stagna nella mia macchina, misto del cane, borsone del calcio e profumi femminili.
RispondiEliminacmq sull'inverno, qualcuno disse giustamente:
non ho voglia di tuffarmi in un gomitolo di merda!
niente male! una punta lungo, ma lo stile ci piace :)
RispondiEliminaa proposito di feed, agganciando google dal tuo menu mi ha segnalato un errore (qualcosa di troppo lungo), ma poi è andato...
RispondiEliminami preoccupi. Ultimamente ho più cose in comune con te che con la mia ragazza.
RispondiEliminaMi hai fatto scompisciare Sciuscia!!! :D
RispondiEliminaAnche se il quadro che hai dipinto è angosciante... XD
Io il cellulare con sveglia inserita lo lascio in salotto così sono obbligata ad alzarmi..ma ciò non basta, sono in ritardo perenne..e comunque a te va di lusso..ti manca il percorso di 23 km sul G.R.A -RM- , luogo ameno (che puoi farlo in 25min come in 5 ore..non esagero!
RispondiElimina;)
Caro sciuscia ti crivo così mi distraggo un pò !
RispondiEliminaTi posso dire che il tuo risveglio è un nonulla con il mio .
Ore 5:30 mio zio e la sua amata flotta di tir e camion nonostante il 99% di gente dorma non curante dell'ora, si attacca la clacson perchè un coglione ha parcheggiato davanti alla cisterna del disel a 5 metri da casa mia. Ti svegli sapendo che alle ore 6:00 ti suona la sveglia e manca ancora 30 maledetti minuti e non ce la fai a riaddormentarti, rutto libero a -10 gradi centigradi in camera e un palmo di acqua per terra ( no nti spaventare è quel coglioclone del muratore che facendo il massetto del terrazzo sopra la tua camera si è scordato di mettere un guaina per non far passare l'acqua!
Caffè, latte, pane e bestemie e cosa vuoi più dalla vita ! te lo dico io, non dover ricominciare la giornata sapendo che devi lavorare smanovrando una maledetta piastra del pene da 90 kg e il capo fabbrica che ti aggiorna sui stampi sfasciati di quelli del turno di notte tutto questo alle ore 6:30 e poi non parliamo del resto !
Ehi, ci conosciamo? Non è che sei marchigiano..?
RispondiEliminaNO POCO !
RispondiEliminaEheh.
RispondiEliminaHeh! Comunque posso capirti.
RispondiEliminaLa mansarda (nella quale anche la sottoscritta vivacchia...) è un luogo magico ed insidioso, caratterizzato da una luce quasi inesistente (il meno dei mali), quaranta gradi in estate, con conseguente invasione d'isetti, oppure meno trenta in inverno,con sporadiche infiltrazioni di acqua che vengono giù dachissàqualecazzodipartedeltetto dia dannati velux.
(Però ci ho anche il bagno! XD)
Ciao e w la scatola delle metafore!
NOn dire così io ne ho messe 4 sul tetto un mese ! Oddio cosa son presagi di malaugurio questi ? Comunque adesso scialo ho la piscina personale dentro la camera !
RispondiEliminaVedo che ti sei arreso a Splinder e ti sei fatto l'account anche tu. Bene bene...
RispondiEliminaVolevo raccontare la mia giornata da studentessa privatista (quindi fancazzista) ma eviterò onde evitare insulti.
Non mi sono arreso ad un bel nulla. E' semplicemente più facile avere un account che dover ogni volta firmare e risolvere il captcha dei mie' coglioni.
RispondiEliminaforse si chiama bollilatte. anch'io la mattina desidero morire più e più volte, poi verso mezzogiorno mi passa.
RispondiEliminaIo potessi la mattina la cancellerei dall'arco temporale della giornata, è puntualmente sempre un piccolo (o grande dipende dalla sera prima) dramma!
RispondiEliminaa parte la numero uno piuttosto inspiegabile, direi che i pompini vanno fortissimo sul tuo blog :)
RispondiElimina...e il ciclista che anche con la neve fa il tuo stesso percorso zigzagandoti davanti fino a portarti al desiderio di passarci sopra, la macchina che decide di fare una pausa sulle rotaie del tram, davanti alla fermata, quando arrivi nel parcheggio ti rendi conto che i cazzoni che l'hanno spalata dalle corsie principali, l'hanno accumulata nei parcheggi dipendenti, lasci la macchina nel posto riservato al direttore e ... Sciuscia, quanti moccoli ho vomitato, ora mi sveglio senza sirene spaccasistemavestibolare, il caffè lo trovo caldo sul comodino, rotolo sotto le coperte fino a che non mi scazzo...e per i politici che urlavano "che cosa fate quando andate in pensione così giovani"?
RispondiEliminaMi godo la vita a misura umana e non è poco.;-))
Ciao Sciuscia
Tina
:-D Grazie anche per il commento di oggi :-D
RispondiEliminaCIAO!!!
Invidia for you, Tina.
RispondiEliminaSai che mi hai appena dato lo spunto per un post? Se farà cacare, sarà colpa tua.
La narrazione in seconda persona singolare ti calza molto bene. Ho deciso che puoi utilizzarla nuovamente per qualche altro post. La tavoletta del cesso a prima mattina non si affronta.
RispondiEliminaCredo che nei mie prossimo post userò la seconda plurale, comunque.
RispondiEliminaInsomma, come a dire che mi descrivo dall'esterno, ma con un pluralis maiestatis che fa tanto Savoia a Sanremo.
(Savoia a Sanremo fa SS proprio come Satira Sciuscesca. E come Santa Sede. E Sette Sfere)
Setta Satanica.
RispondiEliminaUn grande talento, Sciuscià, veramente.
RispondiEliminaGrazie :) .
RispondiEliminaMa è un talento non accentato.
cazzo sciù mi hai messo i brividi!
RispondiEliminama il titolo è una citazione di loredana bertè??
è brutto come tante persone si possono ritrovare in ciò che scrivi (io mi ritrovo nei discorsi sulla macchina puzza a parte) sembra che viviamo tutti in una vita del cacchio.
RispondiEliminaEh sì, Loredana.
RispondiEliminaMi sono divertito un sacco.
RispondiEliminaNon vedo l'ora di leggere il racconto di una tua giornata di cattivo umore. :)
Fidati, c'è di peggio. In tutta questa merda che hai riversato in parole non c'è ancora il fondo. Fidati, c'è di peggio.
RispondiEliminaI feed non funzionavano, io mi son perso il vecchio post.
RispondiEliminaMa come mai questa svolta nazista? (chiedo scusa se già l'hanno domandato, ma mi scoccio di leggere 55 commenti)
"Ti tiri fuori dal piumone regalatoti dalla tua ragazza che sa di coccole e dolcezza"
RispondiEliminaDopo aver scorreggiato? MAngiate fiori e cagate primule? Amore tossico, non romantico.
allora mettiamoci la mascherina...:(
RispondiElimina@Gennaro
RispondiEliminaNessuno l'ha domandato. E' solo l'acronimo di Satira Sciusciesca. Se ci pensi, pure il numero di qui commenti, 55 (SS) lo è.
@Linda
LoL, ma non avevo in mente la scoreggia...
Dopo un po' che commento leggo solo ora il messaggio di moderazione...quindi se mi leggi significa che il mio blog non è tanto schifoso?
RispondiEliminaMi sento realizzata (e non sono ironica).
Comunque la coincidenza con la tua abbreviazione e lo Schutzstaffeln l'avevo notata anche io (il motivo principale del mio commento).
Caro Sciuscia,
RispondiEliminadevo ammettere che il tuo blog è molto divertente e chi ti scrive è uno che - se ti conoscesse personalmente - entrerebbe a pieno titolo nei crismi del pezzente.
Scusami adesso vado a cambiarmi le mutande che il gol di Samuel di ieri sera al 94' continua a provocarmi inaspettate eiaculazioni spontanee.
Un lettore di sinistra.
@Anonimo di sinistra.
RispondiEliminaPensa che samuel me lo sono comprato giusto il giorno prima al fantacalcio. Scambiando eto per pato, lui e un sacco di dindini.
@SS. Questo blog è farcito di simbolismo nazista in ogni pixel che lo compone. Mettiti la creative commons che Dan Brown potrebbe farci un libro. Robert Langdon che cerca indizi nel blog di Sciuscia. Figo. Però saresti un "creative coglions" davvero, a pensare che non ci prendi un soldo.
Gennaro,
RispondiEliminaun genio quello che ti ha preso un Eto'O in Coppa d'Africa per Pato, Samuel e soldi.
Bei tempi comunque quelli del fantacalcio, quest'anno mi son preso un anno sabbatico ma il prossimo torno più agguerrito che mai.
In compenso mi scateno su Hattrick e con Football Manager.
E tu Sciuscia sei un fantacalcista?
Un lettore di sinistra.
Il lettore di sinistra ho come la sensazione di conoscerlo. Del resto, non siamo poi in così tanti ad avere polluzioni per i goal di The Wall al 94°.
RispondiEliminaAh, comunque col Fantacalcio ho smesso a diciannove anni. Cercavo sempre di fare la formazione dell'Inter, e in quegli anni pagava poco.
RispondiEliminaAh, io invece ero un mercenario lurido attaccato al premio in denaro come pochi. Per cui vinsi un campionato con Inzaghi e Trezeguet.
RispondiEliminaMe ne vergogno ancora adesso.
Uno Special One di sinistra.
Ma la vuoi smettere e firmarti, che ho capito benissimo chi sei?!
RispondiEliminaLoL
"Chi sei?"
RispondiElimina"Chiunque tu pensi che io sia!".
Battuta di Ryan a Marissa ad O.C.
Comunque, secondo me toppi. Sono curioso, davvero, chi sarei?
Un lettore di sinistra.
Oddio, con questa citazione (sbagliata) di O.C. mi hai messo in dubbio.
RispondiEliminaLa mia prima ipotesi era che tu fossi un gagliardo compagno interista di sotto (molto sotto) Perugia.
Eh no, sono parecchio sopra Perugia.
RispondiEliminaUn padano di sinistra.
Capisco.
RispondiEliminaBello, mi è piaciuto! E non poco! ;)
RispondiEliminaSono contento, visto che t'ho pure copiato una battuta.
RispondiEliminaAh già, ma questa era solo una caccia al tesoro per i miei fan, io mica copio. Che Luttazzi sia benedetto.
"vorresti morire. Ma non muori, e il volante è congelato e ti congela le mani, e il riscaldamento non c'è perché il motore si scalda dopo venti minuti, e la musica fa schifo perché hai dimenticato la penna USB in camera, e dio ti guarda del cielo e se la ride, pensando "Adesso chi è il porco ed il maiale, coglione?""
RispondiEliminabest part.....
epico, gran post sciuscia :D
Grazie amoVe.
RispondiElimina