31 dicembre 2010

10 desideri meravigliosamente consumistici per il nuovo anno


1. Comprare l'iPhone4, o un altro telefono fico.
2. Scoprire se ho slot di memoria liberi per aumentare la RAM del notebook, e nel caso farlo.
3. Pensionare la Punto in favore di un'auto da fico.
4. Farmi un monitor per giocare
5. Per lo stesso motivo che sopra, farmi tastiera e mouse infrarossi
6. Sempre per quel motivo, farmi un paio di cuffie
7. Comprare un altro paio di scarpe al solo scopo di averne più di mia moglie.
8. Passare a My Sky con HD incluso.
9. Portare il cavo della parabola fino in camera da letto.
10. Installare un ripetitore di segnale infrarosso così da poter cambiare i canali del decoder che sta in soggiorno comodamente steso in camera da letto e davanti al nuovo LED ultrapiatto appeso a parete - EPIC WIN




Ed ora, l'ultima immagine di gnocca dell'anno:

(ho sempre trovato idiota vestire una fica da Babbo Natale e usarla per fare degli auguri "originali e trasgressivi")




29 dicembre 2010

Mi ha ddetto mio cugggino che lui in realtà è Assange





Oggi, su Bile (il sito di satira che fa passare un deputato IdV con Berlusconi ogni volta che non lo visitate), il mio pezzo su Le 10 rivelazioni di Wikileaks che ci aspettano per l’anno nuovo.

E ricordate, la bile non si trova solo online e nel vostro stomaco quando vedete Cicchitto, ma è anche in edicola con Terra. Enjoy!



25 dicembre 2010

Vado in Norvegia





Nel senso che oggi mi trovate su Cosa fare a Bergen quando sei morto, il blog del noto autore satirico e sociologo della mutua Volpe, un romano cresciuto a Modena e trasferitosi in Norvegia per cercare di scopare, ma finendo poi per diventare un parassita sociale buono solo allo sperpero di denaro pubblico: un ricercatore.

Cliccate tutti qui per andarvi a leggere una succosa intervista a tre sui sorteggi di Champions tra me, il celeberrimo Jonathan Grass ed un Anonimo lettore, il tutto col commento di Volpe.




20 dicembre 2010

Engineering is NOT the way - #1




E insomma niente, eravamo io, Giacomino e il Cava, a casa del Cava, in uno di quei giorni di natale come questi, che quando nevica, poi ci rimani bloccato, a casa del Cava, non scendi più.
E si decantava la bellezza del paesaggio innevato, e la pace, e la quiete, e questi discorso profondi e malinconici.

GIACOMINO:
- Certo che è bello come tutto è in silenzio, quando ha nevicato...
SCIUSCIA:
- Eh sì.
CAVA:
- Mmh.
GIACOMINO:
- Che poi pensavo... è così silenzioso... perché la neve, in fondo... a livello fisico si comporta come un pannello fonoassorbente poroso.
SCIUSCIA:
- ...o forse, è che quando nevica non c'è traffico in giro.





17 dicembre 2010

Beccati il post di merda a tradimento sulla recente riorganizzazione del blog


In questi giorni, come i più attenti avranno notato, ho fatto qualche piccola modifica al blog. Per tutti gli altri: bravi, approvo il vostro preferire la ricerca di "Megan Fox hot nuda sexy" su Google Immagini alla lettura del mio blog.

Anzitutto, sono passato ad una layout con una sola sidebar, il ché dovrebbe dare più risalto ai post, il cui spazio in larghezza è ora aumentato, lasciando l'utilizzo delle cazzate laterali solo a chi veramente interessato.

In secundis, ho modificato l'header. Ora, sotto al titolo, troverete di volta in volta una frase di senso compiuto oppure no. Frasi come "Vaffanculo", "Questo blog è fico", "Tu' madre fa i chinotti a dieci euro ma non li fa tanto bene". Ogni quanto aggiornerò questa frase? Non si sa, potrei farlo ogni giorno, ogni nuovo post, ogni accesso, ogni mozione di sfiducia al Governo fallita. Dovete seguire assiduamente il blog per saperlo.
Sempre a livello di header, sotto di esso trovate una striscia grigia lunga tutto lo schermo che è principalmente metafora sessuale della lunghezza del mio pene, e che serve anche come navigazione veloce tra i post, contentendo le categorie principali di cui si parla nel blog (Gnocca, Prese per il culo, Sesso, Pezzentaggine, Recensioni, Internet) ed una nuova sezione, quella dei post più migliori di tutto, nella quale trovate il meglio che sia stato prodotto, oltra ad una foto di gnocca che sarà aggiornata di tanto in tanto (seguire il blog eccetera).

Tornando alla sidebar, su di essa abbiamo ora in prima fila il link per le mie interessantissime biografie e quello per le letterine d'amore. Sotto, i classici box di Facebook per diventare apostoli del blog e/o amici di Sciuscia.

Vi è poi la sequela dei mille modi coi quali potete essere sempre aggiornati sulle ultimissime da qui: il box per seguirmi con Google Friend Connect, oppure i feed dei post e dei commenti (che si converte in feed dei commenti al post se cliccato durante la lettura di uno specifico post) e, novità di fine anno, la possibilità di iscriversi per mail, grazie a Feed Burner, così da essere avvisati per lettera elettronica quando butto fuori un altro post.

Sotto, il box degli ultimi post riveduto e corretto, che riporta i link ai post ed ai commenti dei 7 post più recenti (10 eranno troppi). Direttamente a scendere, i link agli ultimi cinque commenti, utilissimi per attizzare il flame. Scendendo ancora, il classico box con l'archivio cronologico, che i veri fan amano spulciare. Proseguendo ancora si trovano l'autopompino col numero di visite ed i link ai blog delle brave persone che, oltra a saper scrivere, sono così intelligenti da linkarmi. Concude la carrellata il solito box delle tag.

A chiudere la sidebar, un'altra new entry, l'elenco dei 7 post (10 erano troppi) più apprezzati da voi, pubblico stimato (verosimilmente: quelli con le migliori buzzword per Google).

A fondo pagina, sulla sinistra, la storica guida ai commenti e ai feed. Direttamente a lato, gli ultimi 5 post (7 erano troppi), per invogliare alla lettura chi ha appena commentato. E, infine, sulla destra, l'illusorio copyright Creative Commons.



Ok, per vi meritate un gnocca gratis per aver sopportato questa puttanata:


E' la prima foto che esce se cercate "megan fox hot nuda sexy"








13 dicembre 2010

10 cose irreali dei film che dice "Ma è solo un film", no, non me ne frega un cazzo, tu devi andare affanculo e loro devono smettere di mettercele



Meno male che era solo un film,
altrimenti quella bomba atomica
che gli è esplosa a un metro dal culo
poteva conciarlo male, a Bruce Willis
  

1) Il sesso. Quando il duro del film si concede la scopata con la strafica prima di andare a fare il culo ai cattivi (cosa più che sacrosanta, ci mancherebbe) non si può assolutamente accettare che non ci sia un momento di imbarazzo per affrontare la questione "preservativo/tranquillo prendo la pillola/alla fine vieni fuori però mi raccomando". Esigo che la poesia di quel momento venga rovinata proprio come nella vita di tutti noi, cazzo.

2) Basta con le sparatorie stile "Mortal Kombat censurato senza sangue". Se un proiettile, anche di una merdosissima 9mm, ti colpisce in testa, non cadi giù come se ti avessero staccato la corrente, ma il tuo cervello schizza fuori da un buco formato dalla pressione del colpo agli antipodi del foro d'entrata, sparpagliando pezzi di encefalo ed ossa craniche sulla più vicina superficie inchiostrabile. Lo voglio vedere.

3) Le risse. Le fottute risse. Non se ne può più di vedere il buono della situazione che riesce a stendere venti avversari a mani nude, e tutto perché questi sono così coglioni da farsi sotto uno alla volta a turni di cinque minuti + un minuto per farlo rifiatare. Lo so che è molto cool che il protagonista meni quaranta persone da solo, ma vederlo favorire così smaccatamente non lo rende cool, no. Lo rende gay. DA TEMPO. Ergo, due possibilità:
 - Fategli affrontare massimo due-tre avversari per volta (e già così sarebbe poco realistico che ce la facesse, eh)
oppure
 - Se proprio non potete evitare di piazzarci sessanta scagnozzi/narcotrafficanti/bodyguard insufflati di steroidi, allora inventatevi un cazzo di modo REALISTICO nel quale riesca a metterli fuori combattimento quando questi lo attaccano TUTTI INSIEME. (Suggerimento: la mossa che veniva in Final Fight se pigiavi tutti i pulsanti allo stesso tempo).

hell yeah


4) Stop assoluto alle droghe che danno effetti mai provati nella realtà. Stop alle canne che ti rendono euforico, stop alla cocaina che ti manda in coma, stop al fatto che fanno colazione in un Mac alle sei di mattina senza morire dopo tre minuti.

5) I processi, soprattutto se penali, NON durano una sola udienza, cristo.

6) Questa è una cosa ribadita da sempre e da tutti, ma vale la pena ripeterla: che il protagonista abbia la mira più precisa di un dannato microscopio elettronico 5000X ci può stare; che TUTTI i cattivi ce l'abbiano più di merda di una talpa col Parkinson, no. Inserire almeno un cattivo con una mira decente ogni dieci cattivi paraplegici.

7) Per quanto i combattimenti all'arma bianca possano risultare incredibilmente fichi, non è ammissibile che l'organizzazione criminale di turno affronti il nostro eroe armata di coltelli, katane e sbucciapatate solo perché lui fa lo stesso. Provvedere affinché lo stupido protagonista che si presenta nel covo mondiale della Yakuza armato solo di un taglierino venga sforacchiato seduta stante da sedici mitragliatori MG-42 di teutonica memoria.

8) A questa ci tengo molto: basta, basta, assolutamente cristo di dio basta, con terminali ad accesso bloccato che danno solo la possibilità di inserire la password e che vengono hackerati usando la tastiera in mondo "magico" dal genio del computer di turno. Se. Non. Conosci. La. Password. NON. PUOI. ENTRARE. CAPITO, NERD DI MERDA DEI MIEI COGLIONI?!

9) Non voglio categoricamente più vedere dannati assassini immortali negli horror. Se il maniaco col coltello da macellaio si becca un proiettile in pieno stomaco, farà bene ad avere una cazzo di scusa per continuare a camminare (giubbotto antiproiettile, vassoio d'alluminio sotto la camicia, l'intervento divino), oppure farà meglio a restarsene orizzontale.

10) Mi rendo conto perfettamente, ed in parte comprendo, che a livello di botteghino sia importante cercare di compiacere il pubblico medio di un teen movie, che di solito è composto da una grossa fetta di diciottenni vergini stracotti della loro amica d'infanzia da tutta la vita mentre quella nemmeno li vede ed anzi elargisce chinotti a due a due ai vari Todd e Steve e Ryan, i fighi della scuola.  Ma niente strafiche che per qualche miracoloso ed imprecisato motivo finiscono per innamorarsi del loro migliore amico sfigato che conoscono da quando sono nate e di cui non si erano mai accorte prima, grazie.


Ebbene sì, in un film può capitare
che una pheega come Amanda Crew...



...la dia a 'sto articolo qua:


(Che poi, cazzo è quella siringa, che c'è dentro?
No, lascia stare, non lo voglio sapere.)




07 dicembre 2010

Le istruzioni mancanti dell'iPhone4G


Se dovessi citare due post tra quelli che sono assolutamente imprescindibili e supremi nel mare magnum della merda prodotta dai blog di questa penisola, non avrei alcuna esitazione ad indirizzarvi a casa di Bucknasty, e per la precisione in questi due posti:


Detto questo, chi mi dà il diritto di copiare in maniera così spudorata e dichiarata quello che è forse il miglior blogger italiano? Assolutamente nessuno, direi.


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L'iPhone4G è in vendita in Italia dal Luglio di questo anno. Code ai negozi, risse per i pochi modelli disponibili, liste d'attesa anche di sei mesi, tutto per entrare in possesso del nuovo gioiello di casa Apple. Quello che però, proprio come capitava per l'iPod e la Moleskine analizzati da Bucknasty, manca assolutamente all'iPhone4G, sono le istruzioni per un corretto utlizzo, quelle risposte alle domande che l'appassionato italiano dei prodotti di Steve Jobs si sta certamente ponendo da mesi. Meno male che ci sono io.


Il mio iPhone4G perde campo quando cerco di impugnarlo toccando con la mano l'angolo in basso a sinistra. Ho scritto a Steve Jobs per chiedere spiegazioni, e lui mi ha risposto che sono io a sbagliare l'impugnatura, suggerendomi un sistema alternativo di sua invenzione per prendere in mano l'iPhone4G. Devo fidarmi?
Certo, mica vogliamo mettere in discussione la parola di Steve, no? Utilizza pure con serenità la nuova impugnatura "Steve", e vedrai che non ci saranno problemi. Se poi un giorno dovessi avere problemi a farti le seghe, chiedi pure a Steve, sarà felice di insegnarti un nuovo sistema per prendere in mano anche il tuo uccello.

Il mio iPhone 4G non visualizza i contenuti flash quando navigo in internet, è normale?
La tua domanda non è molto chiara, non ci risulta che esista una tecnologia chiamata "flash". Sei sicuro di non sbagliarti?

Ho sentito dire che il mio iPhone4G potrebbe essere troppo fragile. Devo preoccuparmi in caso di caduta?
Assolutamente no, iPhone 4G è stato realizzato con una lega speciale segreta che è trenta volte (trenta!) più resistente della plastica. Pensa che viene utilizzata per i vetri degli aerei e dei treni ad alta velocità! Ovviamente, però, ti sconsigliamo di tenerlo appoggiato sul parabrezza di un Freccia Rossa o di un F-15. Oltre a consigliarti di stare attento a non farlo cadere a terra frontalmente, posteriormente, o da uno dei quattro lati.

Il mio iPhone4G è molto scivoloso, spesso rischia di sfuggirmi di mano, resta male in equlibrio quando lo appoggio in auto ed il suo schermo, non essendo per nulla incassato, si riga facilmente. Dovrei forse acquistare la custodia bumper per ovviare a questi problemi?
Assolutamente sì, ma non perché sussistano realmente i problemi di cui parli, bensì perchè la custodia bumper è fighissima!

Sono un utente di poche pretese, interessato più che altro alla funzione base di telefono, quello che cerco in un apparecchio, al di là della comunicazione vocale, è al massimo l'invio di qualche sporadico SMS. Farei bene ad acquistare iPhone4G?
Sparisci dalla mia vista.

Mi piace condividere le cose coi miei amici con un tocco, avere un'app per gestire ogni aspetto della mia vita, e soprattuto mi fa sentire fico usare un telefono con touch screen. iPhone4G potrebbe fare al caso mio?
Ma assolutamente! iPhone4G è stato pensato proprio per soddisfare le esigenze di un utente all'avanguardia, dinamico ed inserito nel mutevole mondo della tecnologia come te, caro amico.

E' vero che la risoluzione dello schermo del mio iPhone4G è superiore a quella dell'occhio umano?
Certo! Non solo, iPhone4G ha il cazzo più lungo del tuo, e chiaramente scopa anche meglio di te.

Il mio iPhone4G ha spesso problemi con la connessione Wi-Fi. Da cosa potrebbe dipendere?
Da vari fattori, tutti estranei ad iPhone4G: lo scarso segnale del router, le troppe connessioni presenti nella zona, le interferenze di una radio locale di musica folk emiliana, lo zampino di Satana, tua nonna.

Avevo acquistato un iPhone3GS pagandolo seicento euro, ora che dopo nemmeno un anno è già uscito l'iPhone4G farei bene a passare al nuovo modello?
Sicuramente, sarebbe da folli perdersi tutte le innovazioni apportate da iPhone4G (come ad esempio la nuova forma, la fotocamera da 5 megapixel e le videochiamate solo in Wi-Fi e solo verso un altro iPhone4G) solo per una meschina questione di vita economica di un bene.

Cosa sono le strane voci che ho sentito circa i suicidi e le torture che si sarebbero verificati nella fabbrica dove viene prodotto l'iPhone4G?
Cazzate messe in giro da comunisti.

Un mio amico nerd mi ha detto che l'iPhone4G si chiama così, ma il nome è sbagliato, perché in realtà è un dispostivo basato ancora sulla tecnologia di connettività Wi-Fi 3G.
Il tuo amico, essendo un nerd, non scopa, e quindi sfoga la sua frustrazione mettendo in giro falsità su Apple.

Come mai iPhone4G utilizza le micro-SIM invece delle tradizionali schede usate da tutti gli altri telefoni? Secondo le malelingue, lo fa per creare un suo standard col quale fidelizzare la clientela, imporre alti prezzi e rendere difficile l'utilizzo con schede di più gestori di telefonia... non devo dare ascolto a queste sciocche supposizioni, vero?
Certo che no! L'unico motivo per il quale iPhone4G adotta le micro-SIM è per risparmiare spazio e peso senza chiedere per questo un sovrapprezzo, venendo quindi ancora una volta incontro a te, stimato utente.

Ho cercato di acquistare iPhone4G senza stupilare un contratto con un operatore telefonico, ma mi è stato detto che non è possibile.
Mi dispiace che tu non sia stato anche picchiato, persone come te sono la feccia della società, siete voi che rovinate ed abbruttite il nostro mondo. Non oso immaginare quale mente perversa  e deviata si debba avere, per arrivare a concepire di comprare un telefono senza legarsi per due anni ad una compagnia telefonica che avrà in mano il numero della tua carta di credito.

Ho sentito parlare di altri smartphone sul mercato, alcuni dei quali pare montino Android 2.2 con tethering e consentano un'interconnettività molto superiore a quella di iPhone4G. Alla luce di questo, quali sono i motivi per preferire iPhone4G alla concorrenza?
Anzitutto, il fatto che Steve Jobs è un fico che presenta i suo prodotti indossando maglioncini, jeans e scarpe da ginnastica. In secondo luogo, devi sapere che iPhone4G gode di un vantaggio unico che i prodotti competitori non potranno mai eguagliare: l'enorme coglionaggine di chi se lo compra.


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[Ti sono piaciute queste immagini strettamente correlate all'iPhone? Be', cliccando qui ne potrai vedere delle altre.]




02 dicembre 2010

Tutti i pezzenti del presidente [quinta parte]


Oggi si rende necessario un post di presentazione di alcuni pezzenti finalizzato ad una serie di nuovi racconti pezzenti che andrò a postare a breve.
E' un po' che non parliamo di pezzentaggine, e magari qualche nuovo leccaculo che segue il blog da poco si potrebbe trovare spaesato, ergo:
- chi non ha idea di cosa sia la pezzentaggine, clicchi qui
- chi vuole leggersi le precedenti avventure pezzenti, clicchi qui


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Elena Giogli
Da chiamarsi sempre così, nome e cognome. La Elena Giogli è figlia di una delle migliori amiche di mia madre, nonché mia insegnante di Diritto ai tempi della scuola (mi portò con 9 alla maturità, nonostante avessi una media di poco sopra al 7: e dicono che gli avvocati sono stronzi). Tecnicamente mia conoscente fin dall'infanzia, ma venuta a contatto col magico mondo della Pezzentaggine grazie alla sua amicizia con la Silvia e con la Roby, la Elena Giogli ha subito dimostrato di possedere i requisiti minimi di pezzenza, così non ho tardato a reclutarla. Attualmente pezzenteggia tra la vallata e Roma, e tra i suoi meriti più pezzenti c'è quello di aver deviato il valido praticante legale di sua madre sulla strada del teatro, per le ire della genitrice. Vero pozzo di cultura cinematografica nonché regista in erba, ha conosciuto di persona Quentin Tarantino, e riesce sempre ad imbucarsi alla Mostra del Cinema di Venezia, la maledetta. Per qualche motivo assolutamente suo, era convinta che io fossi innamorato di lei ai tempi delle medie. Deliri di pezzentaggine, secondo i nostri esperti.

Frusi
Il Frusi è un personaggio di primo piano in ambito pezzentistico. Musicista in gruppi locali, alcolizzato, tabagista incallito, dedito alle droghe leggere, metallaro, e soprattutto non biondo, il Frusi è in pratica un nume tutelare dei Pezzenti. Purtroppo ci ha mandati affanculo* qualche anno fa per dedicarsi all'insegnamento della sua arte, ma con lui ho condiviso quintali di tabacco, introspezione a palla, parecchie canne ed una storica vacanza pezzente, che un giorno racconterò. Il Lory, invece, con lui ha condiviso una ex-ragazza.

*Sempre per neofiti: "mandarsi affanculo", in gergo pezzente, significa perdersi di vista. Ottimi rapporti, col Frusi, non scherziamo.

Barbara
Può una donna essere amante dell'acool, del rockenrolle e della buona tavola senza essere lesbica oppure un cesso? Se questa donna è la Barbara, la risposta è "ha' voglia!". Scoprii la propensione della Barbara per la Musica del Diavolo durante una serata pezzen-bucolica, sentendola canticchiare un pezzo degli Stratovarius; siccome non c'entrava un cazzo col rock, ci mettemmo a parlare degli AC/DC. Attualmente è uno dei membri più attivi nelle serate del gruppo: brava.

Diego & la Naibi
Ve ne do due al prezzo di uno. La regola secondo la quale se vai a letto con un pezzente sei pezzente non ha certo smesso di valere, così Diego e la Naibi, fidanzati rispettivamente con la Barbara ed il Giova, sono pezzenti sulla fiducia - sebbene io sia certo che, dopo attenta valutazione, li troverò sicuramente degni dello status.

Buzzo
Il Buzzo sembra nato per essere pezzente: basti dire che di lavoro produce vino. Ma il suo merito pezzentifero supremo è un altro: la propensione assoluta e riconosciuta socialmente ad andare colle mogli degli altri. Da noi si dice che, con un amico come il Buzzo, quando ti sposi hai finito di stare tranquillo.

Io ed il Buzzo al mio matrimonio mentre sigliamo un accordo
circa le future corna. Un pessimo contratto, mi si lasci dire.



"Maestro" Marchetti
Un pezzente su mille ce la fa: virtuoso della tromba, il Maestro è arrivato a suonare alla Scala. EPIC WIN. E' tra l'altro un pezzente anomalo: se da un parte è quasi astemio (colpa grave per un pezzente), dall'altra studia Ing con scarso profitto (titolo di merito alla pezzentaggine). Per fortuna, i frequenti due di picche, caratteristica ricorrente in ogni pezzente che voglia essere definito tale, fanno pendere la bilancia del Maestro in favore della pezzentaggine.


Il Maestro Marchetti vieni instradato al Verbo del Metallo
dal sottoscritto prima del Gods Of Metal 2008




29 novembre 2010

Tradimento(?)


[ Avviso: segue un racconto serio. Che non c'è una risata. Ma proprio nemmeno nemmeno una che sia una. ]


Ero ricoverato in ospedale. A Venezia. Era l'ospedale più vicino, tra quelli attrezzati per curarmi. Non che avessi qualcosa di gravissimo. Era una cosa seria, certo, ma non una cosa da cui non si potesse guarire con un ragionevole margine di possibilità positiva.
Ma non è importante sapere cosa avessi, non è di questo che si parla.

Ero lì ormai da vari giorni, il decorso delle cure era nella norma. Nulla che inducesse a festeggiamenti con fuochi d'artificio, certo, ma comunque assenza di segnali preoccupanti.

E fu dopo qualche giorno (sette? otto?), appunto, che accadde.

Stavo rientrando nella mia camera a sera, verso le sette, dopo una sessione di cura. C'era penombra, il sole non entrava più dalla finestra già da qualche minuto.
Avevo tolto, poiché mi procurava fastidio, la garza adesiva che bloccava la cannula da flebo nel mio avambraccio e inavvertitamente, sistemando il cuscino, infilai la cannulla sotto la federa, sfilandomela così nel mio movimento maldestro.

Stavo per suonare il pulsante rosso e chiamare così qualcuno per rimediare all'accaduto, quando sentii una voce di donna alle mie spalle.
- Non preoccuparti, poi te la sistemo io - disse la voce.

Chi era? Quand'era entrata? Mi aveva seguito fino in camera? Non avevo sentito rumori. Del resto, c'è da dire che ero piuttosto stordito e confuso.
Di solito, quando sentiamo qualcuno parlarci da tergo, il primo istinto è di voltarci, non fosse altro per vedere con chi stiamo parlando.
Chissà perché io non lo feci.
Abbassai invece la testa, guardando contemporaneamente verso il basso ed all'indietro. Vidi un paio di Converse, da cui partivano due gambe non pallidissime, ma nemmeno abbronzate, nude. All'altezza del ginocchio, l'estrema alla quale il mio angolo visuale poteva arrivare, una gonna bianca bordata di verde acqua tradiva senza ombra di dubbio la professione della mia misteriosa interlocutrice.

- Sei un'infermiara - esordii con voce atona.
- Sì - mi rispose - ma sono qui da poco, e ancora non so fare tante cose. Però la cannula posso sistermartela. Per ora, mi fanno fare quello, e mettere a posto le camere, ritirare le cartelle. La tua, l'ho quasi sempre ritirata io finora.
- Non ti ho mai vista - le dissi col tono di chi si aspetta una spiegazione, e continuando, inspiegabilmente, e direi scortesemente, a rimanere girato, come se qualcosa dentro di me mi stesse dicendo che era giusto non voltarmi.
- Di solito, quando passo, i pazienti dormono - si spiegò lei - Tu, dormivi sempre - concluse sorridendo. Si percespisce, quando chi parla con noi sorride, sapete? Anche se non li si vede in volto. Per questo quelle presentazioni power point da sfigati che girano su internet e danno consigli su come affrontare gli altri, consigliano di sorriddere anche quando si parla al telefono.

Rimasi in silenzio, per un attimo, ma non uno di quegli attimi dei romanzi che durano tanto. Fu proprio un attimo-attimo. Passato quello, lei mi abbracciò da dietro.

Era un situazione assolutamente surreale, quella che stavo vivendo. In una camera di un'ospedale a cinquecento chilometri da casa, con la luce del giorno andata da diversi minuti e la stanza semibuia, abbracciato ad una sconosciuta infermiera di cui non vedevo il volto, con una sorta di voce dentro di me che mi diceva che non dovevo vederlo.

Mi cingeva contemporaneamente le braccia ed il torace, e sentivo il calore della sua guancia appoggiata contro la mia schiena.
- Mi dispiace tanto - disse con una voce ora bassa e dolce - Mi dispiace così tanto per la tua malattia...
- Non è così grave. Guarirò, sono sicuro - affermai col tono di chi rassicura gli altri, prima che sè stesso: una specie di strano altruismo, diciamo.
- Mi dispiace tanto lo stesso. Le malattie sono brutte, non dovrebbero esistere.
- ...ma quanti anni hai..? - chiesi, riconoscendo la giovinezza nella sua voce
- Ventitrè.
- Be', sono abbastanza meno di me... non è strano che una persona più piccola consoli una più grande..? Di solito, dovrebbe essere il contario.
- Non c'entra niente... mi dispiace per te, non è giusto che tu stia male... sei così bello..!

Come presi quel complimento, fu l'ennesima cosa strana di quella giornata incredibile. Non mi soprese: per qualche motivo, sapevo già di piacerle, in qualche modo era bastata la sua presenza nella camera a comunicarmelo; la immaginavo ora a guardarmi mentre dormivo quando veniva per ritirare la mia cartella.

Chiusi gli occhi, per continuare a non vederla, e mi girai verso di lei, liberandomi nel contempo dal suo abbraccio. Completando il mio movimento, sentii i capelli della sua fronte sfiorarmi le labbra, a riprova della sua statura di un po' inferiore alla mia.

Istintivamente, la presi per le spalle e l'attirai a me ancora più di quanto non lo fosse già, e protesi il mio volto verso il basso con una inequivocabile intenzione, che, intuii pur senza vedere, stava già muovendo anche le sue azioni.

Ci incontrammo un istante dopo, e fu un bacio dolce. Non troppo lungo, ma movimentato, non passionale e non profondo, ma deciso ed emozionato, sì.

Ci staccammo, sentii i suoi occhi su di me mentre i miei continuavo a tenerli chiusi.

- Come sei bello - disse.
- Grazie - risposi stavolta, con una specie di noncuranza che però non tradiva superbia, tuttaltro, semmai modestia.
- ...e tu, non vuoi guardarmi..? - mi chiese.

Abbassai ancora una volta la testa, aprii gli occhi. Di nuovo la visione delle sue Converse, delle sue gambe bianche, della sua gonna da infermiera.

Sempre più strano, in un momento di una tale unicità ed irrealtà, i miei pensieri mi scapparono e, invece che pensare ad un risposta da darle, o al da farsi, presero la tangente di quelle scarpe.
Perché non ci avevo riflettuto, poco prima, ma non era forse stranissimo che le lasciassero indossarle? Insomma, che io sappia, il personale ospedaliero deve usare quei bruttissimi zoccoli di plastica blu, no?

Ma tutto questo durò un attimo, il tempo di un pensiero.

- Come ti chiami? - le chiesi.
- Francesca.
- Allora dirò alla caposala di non mandare mai più nessuna infermiera di nome Francesca, qui da me.
- Ma perché? - mi chiese, con smarrimento e voce tremolante

Per un istante, un istante solo, la naturale curiosità ebbe la meglio sull'istinto che mi aveva dominato fino a quel momento, e socchiusi di pochissimo l'occhio destro. Feci in tempo a vedere indistintamente una ciocca di capelli bruni, lisci, ed un occhio di un marrone scurissimo, praticamente nero, che puntava verso il mio volto. Ma tornai immediatamente al mio stato di cecità volontaria.

- Perché io non voglio vederti - dissi a quel punto -  Per questo non aprirò gli occhi. Io non posso vederti.
- ...ma perché..?
Ed allora le parole mi vennero, spontaee, istintive, come era stato tutto quell'assurdo momento, e non sembravano dette sul momento, sembrava che fossero un discorso scritto e ricorretto più volte fino a trovare la forma ideale.
- Perchè io amo un'altra persona - iniziai -  E lei mi ama. Ma io ti ho appena baciata. E non so perché l'ho fatto. Ma è stato un momento incredibile, quello che c'è stato stasera in questa stanza. Ho sentito un'empatia enorme con te, eppure non ci conosciamo, ma... non ha voluto dire nulla, siamo stati lo stesso attratti da qualcosa di indescrivibile. Ma io sono di un'altra. Però... se non ti vedo, se non conosco la tua faccia... potrò ancora pensare di non essere stato attratto da te, da un'altra donna che non è la mia, ma di avere ceduto al richiamo di uno spirito affine. Se non ti dò un volto, tu per me non sarai una donna, ma un'entità. Sarà stato come baciare un'idea, un'anima. Come se al tuo posto ci fosse potuto essere chiunque... un amico, un parente. E, forse... non avrò tradito la persona che amo. Sì, forse sarà così, se potrò dire a me stesso di non aver ceduto a un'attrazione fisica, e lo posso dire, perché non ti ho ancora vista...

Percepii il suo sbigottimento ed il suo silenzio.

- Scusami - ripresi in tono sicuramente molto meno drammatico - per queste cose che ti dico e che magari per te sono senza senso... magari tu sei qui solo perché hai visto un ragazzo che ti piaceva, ed hai provato pena per la malattia di lui. Ma quello che ho detto è quello che penso, lo giuro.

- Non preoccuparti di parlare con la caposala, le chiederò di fare un'altra corsia... guarisci presto - fu tutto quello che disse in risposta.

Percepii il suo corpo staccarsi da me, e sentii armeggiare attorno al mio braccio, poi il lieve dolore della cannula che veniva rimessa al suo posto.
Poi se ne andò con lo stesso silenzio col quale mi aveva sorpreso alle spalle.

Dopo pochi secondi, riaprii gli occhi e mi stesi a letto.




23 novembre 2010

Parlare di calcio con una donna è il nuovo modo per dare titoli accattivanti ai post


Come detto di recente, ogni volta che a Controcampo danno la parola alla soccervelina io ho gli incubi, mi si ripresentano davanti agli occhi le scene di tragedia e angoscia vissute nel corso di tutta un'adolescenza ed anni successivi, quando ho permesso a delle femmine, per il solo fatto che andavamo a letto insieme, di vedere una partita con me.

Scene come queste, per capirci:

RAGAZZA#1: - Ma perché ha annullato il goal..?
SCIUSCIA: - Perché era fuorigioco.
R.#1: - Ah...
[2 minuti e 30 secondi dopo]
R.#1:- ...ok, ma perché l'ha annullato..?
S.: - Perché era fallo di mano. Fallo di mano. Tranquilla, è tutto a posto, ci sono qua io, vieni, abbracciami, è tutto finito ora.

 ---
 
R.#2: - Ma Milito è in campo?
S.: - Sì. Era nella formazione titolare. Sarebbe bastato leggerla a inizio gara.
R.#2: - Ma non lo nominano mai.
S.: - ...
R.#2: - Sicuro che è in campo?
S.: - Sì, sono sicuro. Eccolo là, sta correndo all'altezza del lunotto di centrocampo.
R.#2: - Ma tu riconosci i giocatori da così lontano?!
S.: - ...sì.
R.#2: - Comunque sta giocando malissimo!
S.: - ...perché..?
R.#2:- Perché se non lo nominano mai vuol dire che non tocca mai il pallone!
S.: - ...come hai detto che ti chiami? Vabbe', comunque VAFFANCULO.

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[Dopo che l'Inter aveva appena subito un goal nel derby contro il Milan]
R.#3: - ...chi ha fatto goal..?
S.: - Ronaldinho, cazzo, quello stronzo dentone clown di merda di Ronaldinho.
R.#3: - Ma Ronaldinho non era del Barcellona?
S.: - Sì, ma dopo l'ha preso il Milan.
R.#3: - Ma a me pareva...
S.: - MA CRISTO DI DIO, CAZZO DI TROIA CHE NON SEI ALTRO, RIESCI A CAPIRE CHE SE VEDI SCRITTO "RONALDINHO" SULLA SCHIENA DI UN NEGRO CON LA FACCIA DA EBETE CHE PORTA LA MAGLIA DEL MILAN, VUOL DIRE CHE RONALDINHO GIOCA COL MILAN? PUOI ACCETTARE IL CONCETTO CHE DIFFICILMENTE RONALDINHO POTREBBE AVER SEGNATO IN INTER-MILAN SE GIOCASSE NEL BARCELLONA? CI RIESCI, LURIDA PUTTANA?!

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R.#4: - Ma secondo te...
S.: - No. Crepa, baldracca [estrae lo shotgun da sotto il divano]
*BLAM!*
[pezzi di cranio e cervello spappolato ovunque - uno schifo che non vi dico]

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[I nomi dei giocatori sono stati attualizzati per venire incontro a chi è nato dopo il 1990. E alle donne.]




Certo, Salma Hayek è una gran gnocca.
Ma anche lei non capisce un cazzo di calcio.




17 novembre 2010

Le interviste di Sciuscia: Emix




 
La rete di marchette che uno come Sciuscia può vantare è assolutamente inimmaginabile da voi poveri ed ingrigiti impiegati che siete lì a cliccare nella speranza che qualche blogger dal sagace umorismo pungente risollevi la vostra triste giornata facendovi fare quattro risate.

Sciuscia è in grado di avvicinare i personaggi più in vista dello star system, le rock star più trasgressive, i politici più puttanieri.

Eccovi quindi un'altra puntata di "Le interviste di Sciuscia", la rubrica nell'ambito della quale incontro V.I.P. di ogni sorta e sviscero la loro vita privata con le domande piccanti ed invasive che piacciono a voi, pubblico voyeur e gossip-dipendente che vuole fingersi alternativo e non interessato a vacuità e pettegolezzi.

Purtroppo, oggi intervisterò una persona dalla morale discutibile, dedita al turpiloquio e che si crede divertente.

Siccome però Berlusconi si è reso indisponibile all'ultimo momento, ripieghiamo su Emix, noto e sexy autore di Drink!, il primo blog videoludico ad aver dato una sua interpretazione delle opere di Goya nel contesto del novecento futurista. Sbagliandola di netto.




SCIUSCIA: - Ciao Emix, e benvenuto sulla pagine di Satira Sciusciesca, il blog che hai contribuito a far diventare il prossimo rivale di Qualcosa Del Genere, nonché prossimo vincitore di un Macchianera Blog Award e prossimo candidato del PD alle elezioni. Ricordi quando eri un piccolo blogger implume e nessuno ti si cacava di striscio? Parlaci di quei giorni. E, oltre che delle mestruazioni, vorrei sapere anche di quando avevi un blog da poco tempo, chiaro.

EMIX: - Ogni volta che vedo la sigla PD penso sempre a una nota bestemmia. Un caso emblematico dell'abilità sovrannaturale della sinistra nostrana di riuscire a far bestemmiare la gente, o solo un altro frutto dei miei disordini metali, chissà.  La cosa più significativa che posso raccontarti del mio approccio alla blogosfera è che Drink! stava per chiamarsi Click!, fortunatamente il dominio click.splinder.com non era disponibile, era proprio un nome di merda. Oh, non è mai successo che la gente non mi cagasse, sono un vincente, un vincente con un ego smisurato.

SCIUSCIA: - Prima dell'intervista mi hai chiesto di usare le mie doti di giornalista e l'onda kamehameha per far emergere un altro Emix, cito testualmente, "oltre il personaggio che interpreto". Ma allora, chi è il personaggio-Emix? E chi è l'uomo-Emiliano? E quale dei due è quello che batte in Via Del Campo?

EMIX:- Batto dalle parti della stazione di Principe, in verità. Sconti per studenti e militari. Il personaggio Emix è l'egopatico che ha risposto alla prima domanda che mi hai fatto, il cinico figlio di puttana che si prende gioco di qualsiasi cosa, l'ubriacone molesto che vomita rancore a buon mercato verso tutto e tutti. L'uomo Emiliano invece è un ragazzo che fa amicizia con i venditori di rose, che trova un portafoglio con troppi soldi all'interno e lo restituisce al proprietario, che prova rabbia per le ingiustizie. E non sono poi così nerd come la gente pensa. Incredibile, lo so.

SCIUSCIA: - Parliamo di Drink!, il primo blog videoludico a cui mi sono degnato di dare considerazione. Come'è nata l'idea di uno spazio dove un tema considerato serio da suoi adepti tanto quanto futile dai suoi detrattori venisse trattato con tali sarcasmo, dissacrazione ed errori grammaticali?

EMIX: - Per quanto possa suonare assurdo, Drink! è nato proprio per far si che tu lo prendessi in considerazione. In quale altro modo se non attraverso la parodia e l'umorismo iconoclasta sarebbe stato possibile? Tette giapponesi? Nel dubbio ho messo pure quelle. 

SCIUSCIA: - Le tette giapponesi mi piacciono, anche se solo dopo le tette di ogni altra etnia, americane obese escluse. Ma, parlando di tette, qual'è il rapporto di Emix con le donne? Sottomesso, zerbino, scendiletto? Sei attualmente fidanzato? E se sì, con una tua simile, oppure con una ragazza normale?

EMIX: - Esistono ragazze normali? questo giustificherebbe il tuo matrimonio. Le trovo su Ebay? Putroppo non ho mai avuto la fortuna di incontrare una mia simile, non al di fuori dei miei sogni o di The Sims 3 almeno. Essendo un uomo piacente, ironico, intelligente e modesto le donne mi amano, almeno fino al momento di scoprire che sono poverissimo. Non posso rivelarti se sono fidanzato o meno per questioni legate all'ordine pubblico nonchè alla possibilità di trombare con una tizia macedone il prossimo sabato sera. Sai, pensa ancora che io sia un giornalista. Assurdo come qualcuno possa credere che i giornalisti guadagnino davvero dei soldi. Non chiedermi se la tizia è bionda, sai già la risposta.

SCIUSCIA: - Su eBay puoi trovare tante cose, ma non l'amore. Quello batte sotto casa per trenta euro a botta, o, in alternativa, alberga dentro la confezione originale del prossimo Call Of Duty. E, parlando di giochi, non trovi assurdo che nessuno chieda mai ad Emix quali sono rispettivamente il suo gioco preferito, il suo gioco "storico" ed il gioco del quale non poterebbe mai e poi mai fare a meno? Ti si richiede di rispondere alle tre domande, ovviamente, non di dirci se lo trovi assurdo. Cose che vanno puntualizzate, quando si parla con nerd ritardati che si credono ironici.

EMIX: - Il mio gioco preferito di tutti i tempi è Sonic per Mega Drive, seguito dal gioco della bottiglia, da Spider su Windows e dal Trivial Pursuit dopo un paio di spinelli. Sebbene abbia ammesso di non essere così nerd come si potrebbe pensare, quello che sto per dire è la quinta essenza di un certo modo di pensare: il videogioco mainstream ha rotto il cazzo. Al diavolo Pes, Fifa, Call of Duty, Halo e tutta la merda in alta definizione che intasa gli scaffali dei MediaWolrd o fa la fortuna dei Game Stop. Non disdegno piccole perle come Little Big Adventure per PS3, apprezzo il commerciale GTA e buona parte dei suoi cloni, Mario, Zelda e Metroid sono titoli che devi aver provato poichè rappresentano l'abc del game design, ma le produzioni fantamilionarie più note non mi sollazzano come i vari software per l'emulazione di una qualsiasi console degli anni '90.

SCIUSCIA: - Cambiando argomento, la cosa che ho sempre ammirato di te è il tuo modo di riuscire ad ironizzare assolutamente su ogni disgrazia della vita. Per alcuni questa è mancanza di serietà, ma io la vedo come una grande forza interiore. Eppure, spesso molti ti attaccano su questo punto. Una tua riflessione/risposta/scorreggia su ciò?

EMIX: - Sono una persona serissima. E non lo dico per fare il verso a Spinoza, sia chiaro. In linea di massima preferisco ridere delle disgrazie piuttosto che rattristarmi. Capisco che qualche paronoico adolescente con tendenze suicide che frequenta il mio blog possa non capire il senso di quanto ho appena affermato, esistono individui che godono stare male e deprimersi. Una risata li seppellirà, puoi scommetterci. E vacci piano con i complimenti che poi mi monto la testa! Forza interiore, tsk.

SCIUSCIA: - Siamo alla fine, saluta i lettori di Satira Sciusciesca come più ti aggrada (anche se una chiusa a là Drink! sarebbe preferibile, ma non voglio influenzare, eh).

EMIX: - Mandria di bipedi e stuolo di bifolchi cazzeggiatori indefessi che popolate questo blog, vi stimo. Davvero, bazzica delle gente simpatica qui. L'ossimorica manifestazione di insensata stima precedente vi è stata offerta da Emix, il primo blogger videoludico che stamattina ha fatto colazione con un Four Roses and Cola e due ciambelle con la glassa e oggi ha vomitato solo 4 volte.



Ventinove anni, ed ancora non ha imparato quanto sia letale mischiare il whisky con la Coca Cola. Dilettante.



l'intervista è stata offerta da
Satira Sciusciesca, il primo blog che forse Emix s'è pure rotto il cazzo del fatto continuo a copiargli la chiusa