Ebbene sì, è successo: come molti di voi sapevano, molti altri ignoravano di sapere, e molti non volevano credere, sabato scorso, alle ore 17:00 circa di un assolato pomeriggio primaverile, ho pronunciato il fatidico "Sì".
Che poi, e questa è la prima delusione del matrimonio, non è più nemmeno un "sì", perché hanno cambiato il rito (la chiesa deve rinnovarsi: siccome di smettere di scoparsi i bambini non hanno voglia, modificano il matrimonio).
Comunque, che si dica "sì", oppure "io accolgo te come mia sposa ecc.", non cambia il risultato finale: sono sposato.
Allo scopo, quindi, di adeguare questo blog alle mutate condizioni di stato civile, viene stabilito il seguente:
- su questo blog non ci piace la gnocca, non ci è mai piaciuta, non ci piacerà mai
- su questo blog non siamo maschilisti, rispettiamo le donne, le veneriamo quasi, oserei dire
- su questo blog non diciamo parolacce, o usiamo epressioni forti od equivoche
- su questo blog non si fa satira sul sesso e sulla morte; quanto alla religione ed alla politica, dai, è troppo facile di questi tempi, non c'è gusto
- su questo blog non pubblichiamo foto di fighe
- su questo blog non prendiamo in giro la gente messa peggio di noi
- su questo blog non parliamo di donne
- su questo blog non parliamo di sesso
- su questo blog non parliamo di pompini
- su questo blog non parliamo di nulla che mia moglie non approverebbe
- su questo blog blog, noi facciamo così: favoriamo i molti invece dei pochi, e per questo vieniamo chiamati "democrazia"; le nostre leggi assicurano una giustizia eguale per tutti nelle loro dispute private, ma noi non ignoriamo mai i meriti dell'eccellenza; quando un cittadino si distingue, allora esso sarà, a preferenza di altri, chiamato a servire la comunità, ma non come un atto di privilegio, bensì come una ricompensa al merito, e la povertà non costituisce un impedimento; la libertà di cui godiamo si estende anche alla vita quotidiana; noi non siamo sospettosi l'uno dell’altro e non infastidiamo mai il nostro prossimo se al nostro prossimo piace vivere a modo suo, noi siamo liberi, liberi di vivere proprio come ci piace e tuttavia siamo sempre pronti a fronteggiare qualsiasi pericolo; un nostro cittadino non trascura i pubblici affari quando attende alle proprie faccende private, ma soprattutto non si occupa dei pubblici affari per risolvere le sue questioni private; ci è stato insegnato di rispettare i magistrati, e ci è stato insegnato anche di rispettare le leggi e di non dimenticare mai che dobbiamo proteggere coloro che ricevono offesa, e ci è stato anche insegnato di rispettare quelle leggi non scritte che risiedono nell'universale sentimento di ciò che è giusto e di ciò che è buon senso; un uomo che non si interessa alla politica noi non lo consideriamo innocuo, ma inutile; e benchè in pochi siano in grado di dare vita ad una politica, be' tutti qui siamo in grado di giudicarla; noi non consideriamo la discussione come un ostacolo sulla via della democrazia; noi crediamo che la felicità sia il frutto della libertà, ma la libertà sia solo il frutto del valore; insomma, io proclamo che questa è la scuola dell'Ellade e che ogni cittadino cresce sviluppando in sé una felice versalità, la fiducia in sé stesso, la prontezza a fronteggiare qualsiasi situazione ed è per questo che siamo aperti al mondo e noi non cacciamo mai uno straniero.
Ah no, scusate, l'ultimo punto è il Discorso di Pericle agli Ateniesi.
Ah, se non si fosse capito questo post è stato vergognosamente scritto prima delle nozze e programmato per la pubblicazione automatica: in questo momento io sono in America alla faccia vostra. Buone vacanze e buon Berlusconi.
(sotto, delle immagini inequivocabilmente "iùéssèi")