02 settembre 2009

Esame di Geologia Tecnica - DAY 2


Io che la prendo bene

La mattinata comincia bene. Se nel vostro vocabolario "bene" significa di merda.
Il Cava mi chiama dicendomi che lui si trova a Perugia, e che sarebbe meglio vedersi là alle 14:30 per studiare ad Ing, che poi lui alle 17:00 ha "un impegno" (leggi: una fica di cui non vuole parlarmi). Perfetto, tanto esco dall'ufficio alle 14:00, sarà divertente giocare a fare Colin Mc Rae per la provinciale per arrivare in tempo.

Arrivo al lavoro e col mio capo viene fuori che dobbiamo andare in Regione per cercare di portare a casa un certo finanziamento per un certo progetto del massimo interesse (leggi: asfaltare una cazzo di strada dove tutti ci vanno al massimo per infrattarsi a trombare).
Incredibilmente, la situazione volge a mio favore: possiamo andare con l'auto dell'ufficio durante l'orario di lavoro, poi io resto a Perugia e torno col Cava.
Vieni fuori però anche che l'auto dell'ufficio è stata già presa da un collega. Perfetto, non c'è problema, possiamo andare con la mia, spiego con un sorriso. In realtà, mi rode il culo da matti, ma dai, cazzo, mi hanno assunto da tre mesi, cerchiamo di dimostrare buona volontà, affezione al posto di lavoro, questa cazzate qua.
Ovviamente, questo, comporta che non potrò restare a Perugia, perché dovrò riaccompagnare il mio capo a casa. Il ché, di seguito, comporta che dovrò tornare a Perugia per andare dal Cava non appena sarò tornato. 240 km in quattro ore. Piango lacrime di sangue.

A metà mattinata, mi richiama il Cava: c'è un bella notizia, non si deve trattenere a Perugia, perfetto, ci possiamo vedere alle 14:30 al laboratorio di sua madre.
Ok, perfetto, o meglio, non proprio, devo comunque sorbirmi il viaggio a Perugia, però per lo meno:
1 - non farò il doppio viaggio
2 - non dovrò sciropparmi il viaggio ed il fottutissimo ingegnere della Regione da solo, visto che ci sarà anche il mio capo

Ovviamente, la mia felicità dura pochi istanti: viene fuori che il capo non può venire e che devo fare tutto da solo, se non è un problema. Figuriamoci se lo è, rispondo raggiante, mentre vomito fuliggine interiormente.

Parto sulla mia auto per Perugia alle 11:00, appuntamento alle 12:30, anticipo larghissimo. Trovo infatti quattro deviazioni in superstrada e cinque autotreni sulla provinciale; ovviamente, nessuno dei simpatici camionisti si degna di accostare per far smaltire la cazzo di fila di trentacinque auto che ha creato.
Arrivo e trovo parcheggio, pago coi miei soldi il ticket per un'ora, la sosta minima, anche se devo fermarmi solo dieci minuti, e piangendo catrame mi avvio in Regione.
Arrivo ovviamente all'ultimo secondo utile, convinco l'ingegnere della bontà del nostro progetto (fesso) e gli estirpo la parola per il finanziamento.
Riparto alle 12:45, arrivo a casa alle 13:25 (nuovo record mondiale) e pranzo.

Finalmente un po' di tranquillità, ho tempo per cazzeggiare prima dell'appuntamento col Cava. Bloggheggio un po', cancello lo spam dalla posta, metto a scaricare un paio di porno, poi vado.

Sono lì puntualissimo; lui, ovviamente, è in ritardo come sempre. Alla fine arriva, con soli venti minuti di ritardo, dovuti, mi si dice, alla falciatura del prato. Vomito petrolio greggio a prezzo di mercato.

Cominciamo a studiare. Dopo mezz'ora, non siamo ancora venuti a capo della parte preliminare del profilo altimetrico. Pare che siamo molto più arrugginiti di quanto ottimisticamente preventivato.

Dopo tre quarti d'ora, siamo sulla buona strada. Per suicidarci.
Proprio in mezzo all'impossibilità più impossibile di venire a capo della questione, mi chiama la mia ragazza. Ho il cervello in pappa e le rispondo scazzatissimo, come ovvia conseguenza litighiamo.

Passo la seguente mezz'ora a rimuginare sulla telefonata, con chiari risultati sulla produttività della giornata di studio.
Meno male che il Cava è attivissimo e compensa le mie carenze badando alla sua fattoria su Facebook. Piango emulsione bituminosa.

Meno male che la mia ragazza chiama ancora e facciamo pace.
Rinvigorito dalla forza dell'amore, affronto di petto la questione geologica, e tiro fuori qualcosa di buono, coadiuvato anche dal Cava che nel frattempo ha lasciato la fattoria in mano a dei sottoposti .

Alla fine va a finire che qualcosa ci s'è capito, ma sono le cinque ed è ora di andare.
Ci salutiamo da buoni amici e coi migliori propositi per domani.

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VALUTAZIONE DELLE NOSTRE PROBABILITA' DI PASSARE L'ESAME AD OGGI: 34%.


- CONTINUA -



11 commenti:

  1. Che ti devo dire? E' un bel POSTicino ... tranquillo.

    ChaoLin ;-)

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  2. Minghia, un commento positivo dall'autore di "Inserto Satirico"... troppo onore!

    Gracias

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  3. L'odore è tutto mio.

    ChaoLin

    ps se permetti, sono siciliano, "minghia" si scrive con la "c" di ca..o!

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  4. Giusto, chiedo venia.
    Cosa direbbe la mia cognata Trapanese..?

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  5. Come dicevano gli smemorati manifesti di Amba Alagi:
    "ai posters l'Adua demenza".

    ChaoLin

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  6. Bellissimo.
    Mi devi presentare quell'amico tuo

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  7. E perchè? Mi piacciono i matti. Altrimenti non sarei qui.
    A proposito, se hai msn dimmelo in privato, che io e te dobbiamo chiacchierare di un paio di cose.

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  8. Addirittura? E sia... tanto ce lo hanno cani, porci, e persone che considero molto meno di questi due nobili animali.

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  9. Ora sono in cinque, quelli che non hanno un c..zzo cosa fare!!

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