In questi giorni ho davvero poco, pochissimo tempo per stare dietro al blog.
Sapete com'è: i preparativi per il matrimonio, il lavoro, lo studio, attaccare la magistratura comunista.
Però, per dimostrarvi che ci tengo ai miei fedeli lettori sempre pronti a leccare il mio culo peloso a prescindere da quali stronzate io scriva, vi posto un vecchissimo racconto scritto in età tardoadolescenziale. Che di tempo per scrivere roba nuova, proprio non ce n'è, accontentatevi degli sproloqui di un giovane Sciuscia.
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Stefano e Laura erano soli in macchina. Nella macchina di Stefano - per forza, Laura non aveva la patente. Anche se, a pensarci bene, avrebbe anche potuto trattarsi della macchina della madre di Laura, presa di nascosto e guidata da Stefano. In effetti, un piano era già in atto in questo senso, ma questa storia si dipana per un’altra via che in questo momento non ci interessa. Ci interessano Stefano e Laura, soli nella macchina di Stefano, parcheggiata in una stradina snodata tra le colline.
Stefano e Laura si conoscevano solo (o già) da due settimane.
Erano soli nella macchina di Stefano, parcheggiata tra le colline, e si stavano baciando.
Stefano staccò le sue labbra da quelle di Laura e rimase a guardarla come un ebete. Stefano guardava come un ebete la ragazza che gli stava a fianco e che conosceva da due settimane. Passarono un paio di migliaia di anni, che l’orologio di bordo della macchina di Stefano quantificò in un minuto: il ripetersi, per sessanta volte, di un secondo.
Fu allora che Laura disse: "Ma che hai da guardare?!" Stefano mantenne la sua posizione da ebete, inebetendosi forse una stilla in più di prima. Laura si spazientì - Laura si spazientiva sempre in circa otto secondi - e disse con voce sommessamente squillante, un voce che solo lei aveva: "Ehi, sveglia! Perché mi guardi?!".
La domanda risuonò come una martellata nel timpano di Stefano, che aveva passato momenti migliori a bordo della sua macchina. Momenti come quando aveva bruciato un sedile con la caccola di una canna, ora gli apparivano infinitamente positivi, rispetto al dover rispondere a quella domanda.
La domanda risuonò come una martellata nel timpano di Stefano, che aveva passato momenti migliori a bordo della sua macchina. Momenti come quando aveva bruciato un sedile con la caccola di una canna, ora gli apparivano infinitamente positivi, rispetto al dover rispondere a quella domanda.
Perché, in verità, Stefano non sapeva la risposta. Circa un mese dopo, avrebbe avuto la risposta, ma questa è ancora un'altra storia, che, come prima, non ci interessa. Ci interessa Stefano nella sua macchina posteggiata tra le colline, che deve rispondere ad una domanda difficile.
Non poteva rispondere con intelligenza – non che non fosse intelligente, ma era proprio che l’intelligenza non c’entrava. D’altra parte, non poteva rispondere con la verità, poiché non la conosceva.
C’è un qualcosa di ironico nel modo in cui, spesso, non riusciamo a trovare il motivo delle nostre azioni. Questa è la stupidità umana: voler cercare per forza una motivazione razionale ad azioni intraprese senza la minima ombra di razionalità.
Comunque, la situazione era affannosa per Stefano, che non sapeva risolversi a dare una risposta alla domanda che una impertinente diciassettenne gli aveva appena posto con un’aria tra il divertito, l’annoiato ed il canzonatorio. Chissà, pensò Stefano, se Laura era consapevole del vicolo cieco in cui era riuscita a cacciarlo. Con tutta probabilità, assolutamente no: era stata solo una domanda, posta innocentemente, legittimamente, e dalla risposta impossibile.
Ma oramai il tempo a disposizione di Stefano - otto secondi, ricordiamo - era scaduto: serviva una risposta. E allora, non gli venne in mente che una bugia elegante, un complimento. Stefano rispose: "Ti guardo perché sei bella."
Un complimento falso, come ci insegna Dostoevskij, è molto più efficace della verità, che viene sempre presa con sospetto.
Ma oramai il tempo a disposizione di Stefano - otto secondi, ricordiamo - era scaduto: serviva una risposta. E allora, non gli venne in mente che una bugia elegante, un complimento. Stefano rispose: "Ti guardo perché sei bella."
Un complimento falso, come ci insegna Dostoevskij, è molto più efficace della verità, che viene sempre presa con sospetto.
Intendiamoci, non che Laura non fosse bella, anzi. È solo che, in quel frangente, Stefano disse una bugia.
Laura lo ascoltò, sorrise e lo baciò.
Laura lo ascoltò, sorrise e lo baciò.
Stefano riavviò il motore della sua macchina e si avviò giù per i tornanti della strada snodata tra le colline; era tardi, e Laura doveva essere a casa, altrimenti sua madre si sarebbe insospettita.
Stefano rimuginava... perché mai non era riuscito a trovare la risposta? E soprattutto, perché non aveva avuto il coraggio di dire a Laura "non so perché ti sto guardando"? Dentro di sé, una voce che veniva dalle ginocchia tremolanti gli diceva che qualcosa era cambiato, e che doveva stare attento. "Già, ma tra l’altro, perché mi tremano le ginocchia?! Mi tremano come quando sei appena scampato da un grossissimo pericolo in auto...", si chiese, un istante prima di accendere lo stereo della sua macchina, che percorreva le colline sulla strada snodata.
Il ciddì si avviò e Kurdt Cobain, dall’aldilà, iniziò a cantare "About A Girl"; Stefano pensò a quanto era felice, senza trovarne il motivo.
Stefano rimuginava... perché mai non era riuscito a trovare la risposta? E soprattutto, perché non aveva avuto il coraggio di dire a Laura "non so perché ti sto guardando"? Dentro di sé, una voce che veniva dalle ginocchia tremolanti gli diceva che qualcosa era cambiato, e che doveva stare attento. "Già, ma tra l’altro, perché mi tremano le ginocchia?! Mi tremano come quando sei appena scampato da un grossissimo pericolo in auto...", si chiese, un istante prima di accendere lo stereo della sua macchina, che percorreva le colline sulla strada snodata.
Il ciddì si avviò e Kurdt Cobain, dall’aldilà, iniziò a cantare "About A Girl"; Stefano pensò a quanto era felice, senza trovarne il motivo.
[Marzo 2000]
carino, sciù. (la prossima chiave di ricerca sarà "laura pompino in auto"). oh hai comprato l'abito?
RispondiEliminaOddio cheddorce, Sciuscia.
RispondiEliminaOra però bestemmia, che mi fai impressione.
Il nostro grande Sciuscia che si sposa... ma che è, un'epidemia? A lei non dire che l'ho detto, ma voglio dedicarti lo stesso striscione che gli amici di mio fratello vennero a piazzare "la notte prima" sulla rete davanti a casa nostra: R I P E N S A C I !
RispondiElimina(No, scherzi a parte ti auguro tanta felicità, caro amico di penna e di tastiera...) :D
bello Sciuscià.. mi lacrimano gli occhi.
RispondiEliminaMa non temere, forse è solo congiuntivite. ;)
eggià, sciuscia si sposa: lavorerà, scriverà, farà sesso, uscirà la sera, vedrà gli amici tutti i giorni... e la sua vita sarà rose e fiori!
RispondiEliminama dico questo solo perchè la verità viene sempre presa con sospetto.
Mi sfugge l'associazione tra la scelta di questo racconto e la parola "MATRIMONIO" annunciata sopra...?!?!??!
RispondiElimina:-P
[PS.
Signora Sciuscià, ha tutta la mia comprensione, di default]
O mio dio, Sciuscia può diventare padre. Sciuscia, diventerai padre?
RispondiEliminaLeggete il racconto al contrario: si tratta in realtà di un pezzo criptato contro le elezioni.
RispondiEliminaSciuscia sei un grande.
Io pensavo che alla fine te ne saresti uscito con un "Laura aveva un brufolo enorme, tra il labbro e il naso, e Stefano non riusciva a distogliere lo sguardo da quel vulcano che stava per schizzargli in faccia, ma siccome sperava almeno in un pompino (brava Polly per l'idea del sequel) visto che era dovuto arrivare fin lassù, le disse che era bella".
RispondiEliminaMi sorprendi sempre!!
Quasi certo che fosse il primo sintomo della SLA. Dico bene?
RispondiEliminaBellissimo racconto!
RispondiEliminaLa morale mi trova completamente d'accordo
BELLO, mi tremano ancora le ginocchia, menomale che scrivo con le mani!
RispondiElimina@Polly
RispondiEliminaAbito a posto.
@Samaaya
Non c'è nessuna associazione.
@Gennaro
Forse.
@Luca
Esatto, SLA.
occhio ad attaccare la magistratura comunista... a via di gridare al lupo al lupo si rischia di non essere creduti!
RispondiEliminaSi nota che lo stile era solo abbozzato,ma si intravede già il talento. A proposito, tra matrimonio e attacchi alla magistratura, non so cosa sia peggio (sempre ammesso che ti sposi per davvero...)
RispondiEliminaun po' impreciso stilisticamente, ma davvero emozionante! Divertenti anche i commenti ahahah (ho provato anch'io a leggerlo al contrario)
RispondiEliminaSe proprio non so rispondere a domande di questo tipo vado sul classico: "Cara, non è come sembra, ti posso spiegare" Dopodiché la prendo larga. Partire dall'estinzione delle foche artiche può essere un'idea...
RispondiEliminaE' tutta colpa della magistratura ;-)
RispondiEliminaGrazie mille per il commento, CIAO!!! :-D
Giusto per farmi i fatti tuoi:ti sposi?! ièèèèèèèèè!
RispondiEliminaOltre a concordare in pieno con lo Zio... anche io di tempo ultimamente non ne ho! Questa magistragiungla mi distrugge :p
RispondiEliminaBoh, sembra una storia già letta, riscaldata e ritrita.
RispondiEliminaAh, la senilità che s'affaccia galoppante.
ma c'è una morale in questa storia? se sì, non l'ho capita...
RispondiEliminaauguri e figli non-comunisti
infatti mi stavo preoccupando per l'assenza... ho detto non è che i paladini della libertà stanno incominciando a farci visita... ma poi cosa ci può essere peggio di un paladino della libertà se non il matrimonio!
RispondiEliminaNaturalmente scherzo... uhmmm
saluti
auguri per il matrimonio,occhio alle leccate sennò poi il tuo abito si bagna troppo
RispondiEliminaBeh, Sciuscia, poteva andare peggio.
RispondiEliminaPoteva partire Rape Me MENTRE lui guardava lei.
O Stefano poteva essere direttamente Kurt Cobain che, non sapendo trovare risposta al quesito della ragazza, afferra il fucile e si cancella via mezza faccia.
Perchè no?
La vita (come da titolo del mio post di qualche minuto fa) è un'arma a doppio taglio.
Comunque auguri per il matrimonio. Mi raccomando, niente anelli con sfigurante maledizione vudù da regalarle o se no ti tocca finire Monkey Island 3 prima di poterla dichiarare tua :D :D
P.s: non so perchè ma qui di tutti i commenti che ho scritto ne ho perso una botta allucinante... Mi stai censurando o è colpa di blogspot? :P
Maroc
Non cancello mai i commenti. Se non li vedete pubblicati istantaneamente, sono andati persi. Blogspot di merda.
RispondiEliminaScusa Sciu Sciu, il post manco l'ho letto... mi sono fermata ai "preparativi per il matrimonio"... benvenuto nel club!!! UHHHHHH!!!!! :)
RispondiEliminaSembra il video di una canzone di tiziano ferro. Con tutto rispetto per le "canzoni"
RispondiEliminaSembra il video di una canzone di tiziano ferro. Con tutto rispetto per le canzoni
RispondiEliminaAndreaspa: comments winner
RispondiEliminaSCIUSCIA, non piaceva il mio commento o è blogspot che tira numeri?
RispondiEliminaBon, sulla fiducia lo rifaccio:
"Ma è il magistrato comunista che ti obbliga a sposarti?"
Cordialità
Attila
Tranquillo Sciuscia, lo so che è colpa di bloggheshpot (anche se avevo la speranza che ti compromettessi di fronte a tutti ammettendo di essere un censore, mwah A__A).
RispondiEliminaPerò vedi, mi posta i commenti idioti e quelli seri li tralascia. Blogspot classista!!!!
Maroc
Ottimo!
RispondiEliminaGrazie mille per il commento, CIAO!!! :-D
Congratulazoni per il matrimonio, Sciuscia! Non posso dire lo stesso per gli attacchi alla magistratura comunista!
RispondiEliminaIn noi c'è sempre uno Stefano
RispondiEliminaTi ringrazio tantissimo anche per il bel commento di oggi :-D
RispondiEliminaCIAO!!!
Ecco, un etero in meno da sedurre
RispondiEliminaMa alla fine stefano la fissava perchè voleva scopare ma sapeva che lei doveva andare a casa?????
RispondiEliminaNo perchè sennò non ho proprio capito.. XD
Insospettito e straniato da come il racconto si stava sviluppundo(fatta eccezione per il sedile bruciato, sciagura che mai potrà colpire la mia auto, onde evitare lo sprigionarsi della mia ira funesta (la macchina mica è un oggetto di poco conto come una femmina)), vertendo in modo molto simile ad una mia storia che raccontai a scioscia un paio di settimane fa mentre stavamo bevendo un sex on the beach al locale gay DiscoQueer di PG, e che stesse qui riportandola (avendo almeno l'accortezza di mettere nomi fittizzi), mi ha spinto a leggerla con molta attenzione.
RispondiEliminaPer fortuna l'evolversi dei drammatici eventi e il modo in cui la vittima ha affrontato l'aggressione verbale e psicologica, mi ha fatto rendere conto che quel Stefano non ero io (ma in fondo, chi nella vita, non ha vissuto almeno una volta, un simile pericolo? si sa, i delinquenti, i policiti, gli avvocati, i vucumbrà e le femmine puoi incontrarle ovunque).
Ne sono ben conscio bella mia estrraneità, perchè io sapevo la risposta e, forte della mia onestà che mai mi avrebbe indotto a mentire alla mia lei, sentenziai a tale domanda:
"cazzo però, da vicino le rughe si vedono di brutto nonostante tutto sto stucco appiccicoso che ti sei messo; meglio spegnere la luce."
Quanto ho esposto è tutto vero, lo giuro sualla mia verginità.