05 novembre 2010

La festa a tema dantesco in quel di una villa di campagna che la diritta via era smarrita


Canto I - Nel mezzo del cammin di nostra vita
La Marty arriva e dice che certi tizi che conosce lei stanno organizzando una festa in una villa di campagna fuori Sansepolcro. A parte il fatto che per definire "campagna" quella spianata di campi dopo Santa Fiora ce ne vuole di fantasia, a me questa cosa puzza lontano un miglio di stupida americanta da college movie. Esprimo alla parente stretta le mie perplessità e mi viene confermato che sì, è una stupida americanata da college movie. Però, attenzione, sul tema della Divina Commedia - infatti, questo mi torna in mente un istante prima di pigiare "pubblica post", il nome della festa era "Divina Notte", wow che fantasia efferverscente, già prevedo faville.

Canto II - Per me si va ne la città dolente, per me si va ne l'etterno dolore
Poco convinto, accetto di partecipare alla cosa, fuorviato dai seguenti elementi:
- ci saranno anche la Manu, il Lory, il Cava e il Lepo
- la quota di partecipazione è di soli 10 euro e dà accesso a bevute illimitate
- sarà consentito sfasciare la casa
anche se credo di essermi inventato una di queste tre cose per autoconvincermi.

Canto III - Chi è costui che sanza morte va per lo regno de la morta gente?
Così, espletata la formalità delle cena in famiglia, partiamo alla volta della fantomatica residenza periferica, che ovviamente, complice anche una nebbia densa come il mestruo di uno scimpanzè femmina adulto*, non si lascia trovare poi tanto facilmente. Chiediamo indicazioni alla gente che incontriamo in giro (una vecchia coll'Alzaimher, una gallina ed uno zombie), ma ci perdiamo solo ancora di più nella fitta bruma (che sarebbe la nebbia, per chi è capra). Alla fine, solo grazie all'intervento-bonus del Cava che conosceva già il posto, giungiamo a destinazone.

*non vi interessa sapere come lo so, no?

Canto IV - Caron dimonio, con occhi di bragia, loro accennando, tutte le raccoglie
Attraversata non senza perigli la distesta nebbiata che divide il luogo del nostro posteggio dalla villa, ci troviamo di fronte ad una sorta di usciere, però con l'apparenza di un teenager ubriaco, che tecnicamente dovrebbe ritirare l'invito costato dieci sudatissimi euri, in realtà fa entrare tutti e quindi vaffanculo cazzo, potevo scroccare ed invece ho pagato. E lo striscione scritto con la bomboletta spray ed appeso nel cortile interno della villa e che reca la scritta "Divina Notte", be', non migliora il mio cupo umore.

Canto V - Non ragioniam di lor, ma guarda e passa
Appena entrati, il livello adolescenziale della festa mi si palesa davanti in tutta la sua cruda costosità inutile di dieci euro. Branchi di ragazzetti allupati sbavano inconcludenti dietro le gonne non così lunghe di altrettante coetanee impegnate in atteggiamenti lascivi, ammicanti al lesbo ed in definitiva per nulla convincenti. Decidiamo seduta stante di scegliere una delle tre porte che ci troviamo davanti, in una sorte di gioco delle tre carte nel quale, proprio come nel gioco delle tre carte, non esiste la possibilità di vincere.

Canto VI - Lasciate ogne speranza, voi ch'intrate
Prendiamo la porta a destra, e ci troviamo in una sala con musica vagamente anni '70-'80. Mi viene spiegato che questo è l'Inferno, mentre dietro le altre due porte ci sono sale con divesi generi musicali, che sarebbero il Purgatorio ed il Paradiso (ossia, quelle parti della Divina Commedia di cui nessuno conosce le citazioni). Rincuorato da questa bella notizia, chiedo di conoscere immantinente l'ubicazione del bar, poiché ho già capito che c'è poco da puntare sulla musica e tutto il divertimento va demandato all'alcol.

Canto VII - Voler ciò udire è bassa voglia
Mi spiegano dove recarmi, purtroppo lungo il tragitto devo affrontare obbligatoriamente il Paradiso, dove mettono musica che non conosco. Il deejay di questa sala è il padrone di casa, mi dice mia sorella. Ignoro l'informazione come giusto e proseguo nella mia spasmodica lotta contro i corpi delle anime prave ammassate in attesa della beatitudine, con l'unico scopo di giungere all'agognato bar.

Canto VIII - Amor ch'a nulla amato amar perdona
Purtroppo, a metà della strada verso l'anestetico alcolico, mi imbatto in una porticina sulla sinistra. Caccio un occhio dentro, e vedo che c'è una sala allestita con divanetti, cuscini, luci soffuse ed altri ammennicoli da bordello di Marrakesh*. Capisco che quella avrebbe dovuto essere, nell'intenzione degli organizzatori, la zona-trombata, o quantomeno la zona-ti_tasto_per_bene_prima_della_trombata, ma dentro ci sono solo due pischellette poco ubriache che ciarlano del nulla cosmico. Proseguo con la morte nel cuore.

*andateci

Canto IX - Vuolsi così colà dove si puote ciò che si vuole, e più non dimandare
Arrivo finalmente all'agognato spazio-bevute, e subito si palesa l'orrore: un folla di storpi esseri umani rumorosi e claudicanti si frappone tra me a la birra. A fatica lotto per raggiungere le prime posizioni ed ottenere così il paventato beveraggio illimitato, ma ecco, quando finalmente giungo al cospetto delle bariste, mi si dice che posso avere al massimo due birre. Stupito, chiedo lumi, e mi si spiega che così è stato deciso dagli organizzatori, per evitare di trovarsi a corto di roba da bere: se voglio altri liquidi, devo rifare la fila. Piuttosto singolare, tutto ciò, per una festa con "bevute illimitate", ma mi adeguo alle severe regole, riuscendo comunque a sgraffignare una birra in più che passo dietro (Al Cava? Al Lory? Boh.)

Canto X - La bocca sollevò dal fiero pasto
Passiamo nell'ultima stanza, quella dul purgatorio, dove mettono una sorta di musica ambient o cazzate di questo genere, e dove trovo un conoscente che non è pezzente intento a provarci con una tizia che a quanto pare mi conosce (io ovviamente non so chi cazzo sia). Comincia a ciarlare girando intorno alla questione ovvia: vuole un po' della mia sudata birra, ma non vuole chiedermela. In uno slancio di generosità verso il mio amico gliela offro, perdendone il possesso per sempre. Puttana. (Spero almeno che gliel'abbia data)

Canto XI - Più che 'l dolor, poté 'l digiuno
Ad un certo punto, la svolta: arriva il Lepo dicendo che ha scovato, incassata in una parete vicino al camino nella stanza del "bar", una credenza che potrebbe contenere liquori. Subito forziamo, col favore del casino generale, la cassaforte presuntamente alcolica, e veniamo premiati. Oddio, premiati. C'è dentro una bottiglia di improbabile spumante calda, ed una roba che identifico in Martini Rosso di epoche altre. Ma c'è poco da fare gli schizzinosi, questo piccolo tesoro è la mia unica possibiità di tornare a casa non sobrio, ergo scoliamo tutto in religioso silenzio.

Canto XII - Io venni men così com'io morisse, e caddi come corpo morto cade
Verso le due, il sonno comincia a prendere il sopravvento, così mi abbandono alla lusinghe di un divanetto per concedermi il meritato riposo. Vengo risvegliato non so da chi, e mi ritrovo di nuovo nella sala Inferno a ballare roba tipo Maracaibo, o canzone carnevalesca equipollente. Decido che è ora di uscire a riveder le stelle.

Canto XIII - Colui che fece per viltade il gran rifiuto
Per la via dell'uscita, alcune anime dannate cercano invano di convicermi a restare un altro po', ma io col passo sicuro di un navigato Virgilio guido fuori da quella follia i miei seguaci. La nostra uscita di scena è così teatrale che meriterebbe di essere illustrata da Gustave Doré.



La valutazione finale della festa espressa in profili classici di Dante:





38 commenti:

  1. Cioè, spiegami un attimo che io un tantino lento di comprendonio: questi fanno una festa promettendo beveraggio illimitato e poi si possono prendere solo 2 miserrime birre a giro?

    Ma le colonne portanti dell'edificio ospitante sono ancora in piedi?

    Cordialità

    Attila

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  2. Ma almeno c'erano ragazzini ubriachi che infilavano il cazzo nel pancake con le candeline ancora accese?

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  3. farsi iculare la birra poteva essere un bel pretesto per sfasciare tutto no ?

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  4. Meglio farsi inculare la birra che farsi inculare e basta.
    Pensa se partiva all'improvviso un bunga bunga con protagonista estratto a sorte.

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  5. Non c'è che dire, 10 euro ben spesi :D

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  6. [* sì un interesse ce l'ho, il mestruo degli animali è un argomento che incuriosisce molto]

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  7. quindi delle tre, quella che ti eri inventato era il beveraggio illimitato... e allora era consentito sfasciare tutto! (cosa che Dante ha poi fatto una volta ridisceso all'inferno, tirandosela di aver conosciuto il paradiso!)

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  8. dai coso, hai quasi trent'anni e ancora le feste per te equivalgono a sbronzarsi? :D

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  9. Omg, mi ricorda tanto le feste che devo tollerare io; mi premuro sempre di entrare già ubriaco, infatti.

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  10. Dev'essere stato divertente come la mia cena di classe della terza media.
    Con la differenza che a quell'epoca non bevevo birra.

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  11. non ci hai parlato delle fighe ? Ce n'erano almeno? Ed erano bbone !

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  12. Ad Halloween mi sono travestito da donna, non posso permettermi di giudicarti.

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  13. Andare alle feste da sposati per noi maschi non ha senso, lo avrai fatto pe accontentare tua moglie

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  14. Cacchio!
    Sembrano essere valsi tutti i soldi del gasolio che avete speso, nè? XD

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  15. E Barbariccia?! Che del cul facea trombetta !? 10 e lode per esserti addormentato a una festa, io di solito conservo quel minimo di dignità umana che mi fa tornare a casa. Quale errore !

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  16. Un suggerimento dall'alto dei miei 57 anni -portati peraltro da schifo-: in situazioni del genere, che sono "del genere " GIA' DA PRIMA CHE ACCADA L'IRREPARABILE (via, lo sapevi che sarebbe andato tutto assolutamente a puttane, no? Mica occorreva arrivarci, alla festa in culo al mondo!) e' bene partire PREMUNITI.
    Next time, approvvigionati della tua bevanda alcoolica preferita, e stipane una cassa in macchina. Le chiavi devono essere tassativamente -e ovviamente- in tuo possesso. Poi, se per una botta di culo assurda (che tanto lo sai: NON succede mai...) la festa e' davvero a rubinetto libero di roba buona, la cassa te la riporti a casa.
    Altrimenti puoi stonarti di brutto pigliando per il culo l'universo mondo che sbava dietro alle tue bottiglie.


    Ah: pagare PRIMA di vedere la festa e' MALE.

    Ciao,

    BP

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  17. Dai i voti tipo Faina?...
    Vabbè però di fica potevi parlarne eh...

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  18. O quante belle figlie, Monsieur Gustav Dorè?
    Non l'hai specificato.
    Non l'hai voluto specificare.
    Non l'hai potuto specificare.
    Ai posteri (ma questo è Manzoni). Allora, uscendo, avresti potuto dire "Noi passavam su per l'ombre che adona la greve pioggia, e ponavam le piante sovra lor vanità che par persona".
    Ettore

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  19. Sì ma chi ha scopato? Sennò voto 4 alla festa...

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  20. "Beveraggio illimitato"... e non hai subodorato nulla?

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  21. Ah-ah-ah... stupendo :-D

    Grazie per il commento, CIAO!!! :-D

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  22. minchia, già faina fa cagare, l'imitazione sfigata poi parliamone...

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  23. Posto che pagherei (non tanto, ma pagherei) per avere gli spunti di Faina, dove starebbe l'imitazione?

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  24. patetico ad una festa di ragazzini

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  25. emozione il cambio di layout in tempo reale!
    bella la barra sotto al titolo con le categorie, mi piace!

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  26. Grazie, vedrete un po' di cambiarelle veloci e roba strana, sto sistemando i dettagli.

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  27. Cioè, fantastico... Ho appena scoperto che se si posta un commento loggati col proprio account Google, il box dei post recenti non funziona e riporta un errore. Se si posta con qualunque altra identità non avviene. Google sucks bad.

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  28. Ho appena scoperto che sei gay, ma comunque il tuo blog finalmente ha un aspetto decoroso.
    Bravò.

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  29. Emix, il successo di un blog non lo fa la grafica, ma quello che ci scrivi e quante foto di gnocca ci metti in mezzo.

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  30. mi piace la storia con le citazioni dantesche. Bravo!

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  31. Cioè, spiegatemi, blogger ti fa toccare il codice del template? così, senza account a pagamento?

    Ma soprattutto, hai rubato qualche foto di quelle ragazzine slinguazzose lesbicanti per poter estorcere dei pompini dietro minaccia del lo-dico-a-tuo-padre?

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  32. Faceva, Benza, Faceva.

    Coi nuovi template, puoi modificare tutto, ma non togliere la facchin' navbar del cazzo di tu' nonno. Be', sempre meglio che avere l'HTML blindato.

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